lunedì, novembre 30, 2009

Last night the DJ saved my life!

"Le liste stasera non valgono!", ve lo hanno mai urlato ghighandovi in faccia? a me sì!

Sarà che dopo secoli ho fatto tardi nel mio piccolo paesino con addosso 3 ginlemon tracannati come ai vecchi tempi, sarà che mi accingo a prender per le corna la movida madrilena, sarà che sul profilo facebook di un amico di antichissime scorribande è apparsa una vecchissima memoria audio dei tempi che furono sotto le due torri (ma proprio sotto!), che mi son detto ammappa ma qui c'è della gran necessità di post sul nightclubbing o, come si diceva ai tempi miei, sull'andar per locali.
Non so come comincia la vostra relazione col piedino che tiene il tempo e l'occhio che perizia implacabile le gambe scoperte, ma la mia è indissolubilmente legata alle feste in garage, domenica pomeriggio e poi le prime sere, metà anni '80... l'Enigma era di là da venire! Ma già mi dilettavo nella cameretta col Geloso rosso e il 45 giri di Grease, con la manina che andava su poi giù...
Ho il ricordo perfetto di un capodanno al paesino mio, nello scantinato della casa di mio nonno trasformato nel Pascià per una notte, con "la palla" e lo strobo, le lucine intermittenti e i diciottenni miei vicini di casa (io ne avevo forse 14..) che murano quello spazio angusto con 80, forse 100 persone.. disco music dalle casse, who is in the house??! e robe del genere, una goduria.
Poi le prime fughe al mare, la navetta che collega il campeggio con la disco, le riduzioni, le consumazioni, le cubiste, i buttafuori, le fighe, tutto un linguaggio nuovo che mica sapevo cosa volesse dire o perchè, ricordo solo che le mie compagne di classe arrivavano accompagnate sulle macchine dei rispettivi ragazzi o sulle loro moto, e ora spesso giacciono ingrassate e coi maglioncini lisi in casa, a dar la pappa al bebè.. alcune consapevoli e felici e le altre con la vita che è sfilata loro tra le dita.
Invece per me erano solo uscite con la braga, rigorosamente senza ragazze tra noi e con ben poche chance di conoscerne qualcuna là fuori in quelle giungle di fumo, folla, bassi a palla e tanta fantasia. Però che spettacolo, che adrenalina. Per i più bravi, che maliziose ambiguità (cit.).
Le "liste" alla Rocca, la coda di auto in sosta che arriva quasi all'Idrovora e quella bella atmosfera che scorre addosso, la gente "vestita bene e pulita" che tanto allora si riconosceva in quell'espressione di divertimento; le cassette di Cheope DJ, una al mese rigorosamente nel mangianastri della Renault Super5 e le braccia che disegnavano archi nel cielo.

Poi il periodo più bello dei primi anni all'università: Bologna poi la Romagna come tratto di un provincialismo dolcificato, aperto e disponibile, protetto e divertito fino alla fine. La voglia di mondo era chissà dove allora: per un giovedì al Controsenso avrei dato tutto!
Bigliettini romantici nei parabrezza dell'auto, un profumo anestetizzante, il passi per entrare evitando la fila al Pineta, i balletti stupidi nel privè in faccia a Vieri e addirittura qualche bella limonata: se ci ripenso a un pò più a lungo del solito, mi viene in mente come fosse un rosario da recitare tutta la via crucis settimanale cui tendere come un'ideale supremo: lunedì Lavieenrose (d'estate zorro!), martedì Pineta, mercoledì Pascià (o Kinki!), giovedì Controsenso, venerdì e sabato magari riposo a patto di presenziare la domenica alle Bainduche...
Ho vissuto il meglio, forse l'essenza di tante amicizie all'interno delle "sale da ballo", tra le 3 e le 4 del mattino, fino ad essere convinto che la vita sia l'essenza diluita di alcuni momenti concentratissimi, tutti indistintamente vissuti tra le 3 e le 4 del mattino.
E voi, qual'è la vostra ora ora "di picco", in cui sono avvenute le cose più belle? Pensateci bene: una fascia oraria definita abbraccia tutti i momenti o quasi, vero?
Dai tirami fuori un'esperienza pazza e indimenticabile legata alla notte e alla musica, so che ce l'hai!!

Come quella volta che abbiamo accompagnato un amico fino all'entrata della Villa solo perchè allungasse una rosa alla sua pretendente, o come quando sono rimasto ad aspettare la mia "punta" di quel periodo con le paste in mano del Bombo e l'alba che illuminava la scena in fondo a via Chieti.
Sì sì gli autovelox, la Romea, mia madre che ha più volte rischiato il coccolone da batticuore (e più di una volta a ragione!), la strada tagliata di netto saltando lo stop (vero Barbara??), il cane preso in pieno con la ruota anteriore dello scooter che mi regala ricordi indelebili in faccia (vero Elisa??), le litigate per convincere il gruppo a non starsene a casa... però le sensazioni che quelle notti e quei luoghi mi hanno dato, pur non avendo mai fatto della vera club culture, sono state straordinarie.
Ora ci rido su, forse, ma dalle feste di casa Salvi ai mercoledì d'oro del Kinki; dalle mattine rientrando a casa dallo Zorro a Forlì (con le struggenti chiacchere sotto casa, la voglia di dare altri 5 minuti di parole a quelle meravigliosi notti di compagnie e sindrome da sorrisi) all'ultimo Cocco da inconsapevoli di alcuni mesi fa, ormai incapaci di maneggiarlo e buono solo per ridere di noi stessi.. beh io non rinnego niente. Anzi rinnego di non averne fatte abbastanza!!!
Y ahora, quando vamos a salir por un boliche??

Dedicato a tutti i nightclubbers di spirito del mondo!

lunedì, novembre 16, 2009

Il secondo motore


Hey!
E' tutta generata dalle sensazioni, questa sensazione che sembra salirmi ora dalle narici.
E' un'elaborazione dei 5 sensi, che lavorano insieme o separatamente. Producono esperienze, generano idee.

Come quando a Tokyo ho visto un esercito di fattorini al mio servizio, ossequiosi a fianco dell'ascensore. L'educazione estrema come lascito di tradizioni secolari. Piaggeria assoluta ma non piegata da una banale mancia. Senso di omologazione interna e esclusione dell'esterno.

Come quando a Parigi ho gustato un setoso Chablis, fascinoso quanto la gioviale compagnia femminile al mio tavolo. Tra uno sbuffo e un sorriso, il solito tema di sempre: come mi manca l'Italia.. però non lascerei mai questo posto. Hai visto il Quai Branly? Secondo te in Italia è possibile visitare un luogo del genere?
A proposito di sensi, quella notte ha continuato a fischiarmi un orecchio, forse per quel che di non concluso, chissà.. forse è ancora possibile concluderlo.

Come quando a San Francisco ho toccato la mano di mia nipote (ormai mi arrogo questo titolo, per quante volte Jenny mi ha chiamato uncle, o ssìo!). Ormai è la mia casa vacanza, quel percorso che va da Berkeley alla periferia di Napa. Mi ha riempito il cuore vedere la costruzione e ora la crescita di quella famiglia, che sento da sempre così vicina a me.
C'è sempre un'esperienza da fare, un'eccitazione da cogliere passando da quel concentrato di wonderland. Sarebbe bello impacchettare un pò di quell'energia per i tempi lenti della mia ovattata e inconsapevole valle di lacrime in cui mi dibatto. Poi c'è lei che mi spiazza sempre: un'occhiata e la battuta tagliente. "Ma non ti sei ancora deciso a trasferirti qui per un pò? Di cosa hai paura, di imparare l'inglese, vivere nel posto che ti somiglia, essere felice??"

Come quando a Las Vegas ho sentito l'inconfondibile trambusto della fiducia. Wonderland è stata colpita al cuore, ma in fondo al buio forse si comincia a vedere la speranza di rialzarsi. Hanno voglia di gridarlo al mondo, gli americani. A modo loro, con le luci i colori e i sogni. Lo spettacolo "Love" by Cirque du Soleil sono un capitolo e una sensazione a parte, che non mi sforzerò di spiegarvi poichè di certo lo svilirei. L'unico consiglio è andate, vivetelo e poi ditemi.

Come quando nella marca trevigiana ho annusato il profumo del futuro in salsa nostrana. Quella che si veste in sneakers, jeans e T-shirt, aggrega 200 giovani, se ne fotte di ogni forma di coinvolgimento del settore pubblico ma forse si sporca letteralmente le mani stendendo cavi per la banda larga (quella vera) e costruendo questa cosa qua. Che spettacolo. Espressioni di business a me pressochè incompresi, ma gli occhi che brillano al bad boy shareholder che ci illustra il loro sogno, ormai declinato in 4 continenti grazie ai branch offices di Londra, Seattle e Mumbai. Un luogo energizzante, una conferma che lavorare con gli amici può portare al massimo un'overdose di sorrisi, un'iniezione di adrenalina per chi si arrabatta difficoltosamente ad inseguire i propri sogni.

Quindi, sappiate che Inthemiddleofnowhere è un marchio registrato, e presto o tardi diventerà anche la mia vita.

Raccogliendo le esperienze di corredo: "Whatever Works" di Woody Allen è stupendo, "Ingorious Bastards" di Tarantino solo bello. I glamourosi al Castro sanno il significato del termine "Spaghetti Western". A Parigi il fascino esce dai rubinetti. Tokyo rappresenta l'area urbana più popolosa al mondo (33 milioni di abitanti) ma non dà senso di oppressione, almeno non al di fuori del formicaio della rete metropolitana. Quando chiudono i parchi (a pagamento!) c'è la filodiffusione di quelle musichette da pomeriggio di natale. Le ragazze sono super modaiole, magre ma con le gambe storte!
La classe affaires di Air France, così come le sue business lounges, umilia la business class di LH, ma gli voglio bene lo stesso. I ragazzi di Innocent sono stati folli e pure degli affamati dalle tasche vuote per un pò, ma ora si godono il meritato successo. Mi sforzo di pensare "out of the box" e di avere un "freelander's mindset" (thanks to Gina Trapani, blog da seguire).
Il mondo viaggia, l'america mangia miti e ne sforna di nuovi (twitter è già vecchio, nella Bay Area ora si gira in Tesla, si legge su Kindle e a Seattle di sperimenta il nuovo modello Starbucks 2.0 - in fondo le cup di cartone ci avevano stancato tutti, vero?), l'Italia va al rallenti ma Ferrara - come pure Bologna - è ferma al palo che si specchia.
Vivere senza l'edizione domenicale del NYT è un pò peggio. E ne dimentico 3000!

Senza il secondo motore al giorno d'oggi non ci si alza dal letto. Come dite, non capite? Me l'ha insegnato Calabresi, guardate qui. E' verissimo: l'idea è niente senza la persuasione.

E voi, viaggiate con zero, uno o due motori accesi?

This is Paris, Pont Neuf, ottobre 09.


mercoledì, novembre 04, 2009

Live from my hotel room, Vegas, NV

Lo so manco da secoli, e sono scostante. Un blog è un pò come un figlio, un pò come un tamagotchi, se non lo curi appassisce e diventa brutto, poi nessuno lo segue e così la storia finisce. Triste. Garantisco che tornerò a metterci l'impegno e scrivere spesso, anche se a dire il vero le pensate smart o non banali latitano ultimamente. I viaggi e le giornate belle invece, no.
O tre lettori di questa webpage, me la date una spintina? dai se vi vengono di getto, scrivetemi due paroline sul perchè passate di qui e che cosa vi piae de Lamezzastagione, It would be a really inspiring! grazie in anticipo.

Giuro che scriverò le mie impressioni sul viaggio in Giappone, i giorni intensi e belli a Parigi, le mie grandi amicizie italiane del mondo e quelle internazionali. I viaggi intercontinentali coi francesi. Di come sia strana l'amicizia e i rapporti in genere, e di come sia debitore a Emma. Ottobre è stato un mese lunghissimo.. ma per ora tenetevi questo.

C'è il flatscreen acceso su CNN, e Mr Obama che sta parlando credo per l'inaugurazione dell'anno scolastico o cose del genere. Gli ho appena sentito dire cose del tipo "I nostri studenti una volta finiti gli studi devono sapere che potranno essere protagonisti non solo a Chicago o Los Angeles, ma anche a Pechino o Mumbai, devono essere pronti a livello internazionale", oppure "ogni studente deve ricevere un'educazione tale da garantirgli la possibilità di costruirsi una vera carriera" o ancora "gli studenti devono essere parte attiva nel processo educativo, in questo mondo così interconnesso".
E poi penso ai discorsi dei nostri politici, da quelli all'apertura dell'anno accademico fino a uno qualunque, scegliete quel che vi pare. E mi dico cazzo, siamo fermi mentre il treno del mondo è in marcia.. c'è da stringere le chiappe o annullare i confini almeno nella testa.

A presto.




This is Napa Valley