sabato, maggio 10, 2014

come arrivano le notizie oggi

Non scrivo da un casino.
Riprendo per dire che insomma sono un pò giù.
Di quei "un pò giù" del cazzo, quelli che magari incontro le persone giuste stasera e già cambio umore, ma insomma sono un pò giù adesso e mi gira il cazzo.
La vera ragione per cui sono un pò giù è in realtà doppia: non riesco a creare una rotta come dico io, chiara precisa e poi perchè non si apprendono più le notizie di persona, ma con quei nuovi mezzi di comunicazione del cazzo dei quali sono drogato anche io.

In pratica, sto disattendendo su tutta la linea il mio post programmatico di qualche mese fa e questo mi fa incazzare, perchè la risposta è sempre nel fare. Avevo preso una bella marcia fino a fine marzo, poi aprile dolce dormire di merda mi ha rallentato, e questo non va per niente bene in quest'anno catartico che mi porterà a chiudere un decennio e aprirne un altro. Ma c'è tempo per recuperare.
C'è sempre, quando hai una bella mappa tracciata sotto mano. Dai, me la devo fare. Tutti quelli bravi e interessanti con cui mi circondo mi possono aiutare, questo sì, ma la mappa è sempre la mia e devo disegnarne un altro pezzo, la storia del mio film lo richiede e tra l'latro è una cosa che mi è sempre piaciuto fare, per cui concludo che mi lascio cullare dalla mia (bella) vita perchè sono un pigro di merda, quindi fanculo dai!
Che magari è anche qualcosa in più, ma non riesco di certo a "leggerlo" e di sicuro ha a che fare con piccoli multipli cambiamenti attorno a me e che riguardano me con i quali litigo sempre, sempre un pò fregato dal mio idealismo che mi fa riflettere anche sulla macchina da cambiare, chi mi frega quanto consuma quanto inquina e tutte quelle menate lì. Che è giusto farsele, poi si passa all'azione però.
Side effect di questa mancanza di rotta di lungo periodo è che non riesco a programmare i viaggi, nè quelli di lavoro (per causa non mia, ma non rompo il cazzo per cambiare le cose) nè quelli privati che potrei ricavarne o pianificare da zero. E di solito quella è un'altra cartina al tornasole.
Poi c'è il tema lavoro che forse sarebbe davvero ora di cambiare, il mio ciclo è finito e l'energia si rinnova solo con il nuovo e quelle menate lì ma pure lì mi blocco: ci vuole tanta energia e self confidence: niente sono in riserva con entrambe. Avanti.

Poi c'è che ieri sono stato informato su due importanti novità di persone che mi conoscono: una con la quale ho passato a stretto contatto 5 anni di quotidiano ha forse scelto definitivamente altre strade, che è una cosa bella per lei. L'altra mi ha confessato cose su di sé che sapeva da tanto ma che non riusciva a digerire, ed è certamente una gran cosa bella per lui.
Le ho sapute una via facebook, una via whats'app e c'è sempre quel senso di impotenza e di mancanza di contatto in quel modo di apprendere le cose che lascia un pò così, smaronati.
Ho pensato che avrei voluto sorridere loro, dirgli "alla grande comunque!!" con la mia voce, magari abbracciarle e prenderci da bere. I nuovi mezzi di comunicazione e internet hanno reso il mondo un mondo una tavola piatta e liscia, ma cazzo ci rendono aridi. Il contatto sarà sempre fondamentale nei rapporti tra le persone, se solo ripenso ai miei giorni a Istanbul e come ci si conosca attraverso lunghe giornate passate insieme, anche per stabilire rapporti di lavoro, ne trovo una immediata conferma.
Anyway, in bocca al lupo E. e M. queste parole sono per voi! M. spero che ora mi chiamerai Manu, ormai siamo amici! E. il mondo si divide solo in stronzi e amici, non vedo altre differenze. Good luck.

Poi sono andato a una partita di calcio e ho visto il peggio di quanto può essere teatralizzato e drammaticizzato uno sport, che è divertimento passione e stare insieme. Due anni fa scrivevo questo post e tra le cose che "mi mancano" nel periodo di vita che mi resta, c'era quella di andare ancora qualche volta allo stadio con mio padre. Beh una finale insieme non so se ci sarà offerto ancora di vederla. A me dispiace perchè ci avete rovinato una giornata speciale, tutto qua. Non solo col le sparatorie e i ritardi, ma anche con ingressi che sembravano pollai, ritardi, gendarmi irriverenti solo con noi, disorganizzazione ovunque. Il sogno lo teniamo legato per noi, non per voi.

Dai che presto torno simpatico, ho da scrivere di come stiamo diventando tedeschi, di genitori che festeggiano 50 anni e ancora va tutto bene, di mentori che non vendono bici ma li vedo felici, di dolore e contegno, di uscite geniali, di bimbi appena nati, di amici che non chiamano più, di Londra e di Amsterdam, di Parigi e di Buenos Aires.
Di amiche che tornano e altre che itinerano. Di gente che ride sempre e tu la vuoi sempre vedere.
Del Dr. Pirani che è sempre lui, individualista e colui che realizza i tuoi sogni in un sol colpo.

Fermarsi guardarsi attorno per poi ripartire è essenziale.