Mi sono divertito da morire, che è quello che conta.
Si sono divertiti gli amici che mi hanno accompagnato, che è quello che conta ancora di più.
Ho ricevuto pensieri carinissimi, testimonianze di amicizia leggera che mi hanno anche sorpreso.
Un racconto, come una fotografia, è luce, prospettiva, intuito e visione delle cose.
Una giornata come quella di Riva del Garda mi ha meravigliosamente richiamato l'attenzione alle relazioni umane, al gusto di raccontare e raccontarsi, alla raffinata goduria e quasi euforia mentale di entrare in contatto con persone affini, solo più talentuose. Mi sono ritrovato persino ad inseguire ragazzi alti barbuti e simpaticissimi per avere qualcosa di più di un'amabile confronto sulle virtù motoristiche della Audi A2, magari il suo numero di cellulare, manco fosse una bella ventenne con gli occhi verdi e la minigonna.
Sì insomma c'era da divertirti, ma anche qualcosa in più. Con un piccolo sforzo mi è parso chiaro che nel sottobosco dell'informazione, nonostante tutto, nonostante il digitale terrestre lottizzato e gli editoriali sul TG1, nonostante l'imbarbarimento della TV e "gli italiani hanno dai media quello che vogliono, non certo il contrario" (citazione che arriva dritta da una conversazione al ristorante nei miei giorni a Montreal, città meravigliosa della quale chissà mai se scriverò qui, come per Belo Horizonte. Tanto lo sapete che cosa direi, no?) .. beh nonostante tutto questo vale sempre la pena di cercare programmi come "Vendo Tutto" o "Dispenser", magari anche qualcosa sulla TV in grado di toccare le corde giuste. Perchè ci sono ancora Direttori che suonano la chitarra tra il pubblico o assistenti di redazione che, disponibilissime, si mettono in posa per una foto con te, tre volte se richiesto.
Conduttori che ti chiedono interessati "ma ti piace quel che fai?".
Ma anche amici che prenotano stanze a Riva del Garda senza nemmeno sapere quel che ci sarà, solo perchè consigliati da me e fiduciosi nel seguirmi, quasi sempre. E che poi addirittura mi comprano gli oggetti all'asta e mi ringraziano!!
Una sottile lingua di complicità è passata, limpida e fresca, quella sera. Ho tenuto quella faccia beota e la nostalgia allegra per almeno 3 giorni. Poi l'ho riacquistata dopo la serata di giovedi.
Perchè è chiaro che certe mattate notturne non sono più nelle mie corde, però una cena, un passito, una sigaretta e una magnifica conversazione sono ancora un'alchimia magica.
Anche questo mi ha riportato magnificamente l'attenzione alle relazioni umane, al gusto di raccontare e raccontarsi, alla raffinata goduria e quasi euforia mentale di entrare in contatto con persone affini, solo più talentuose, mannaggia a loro. Due facce della stessa medaglia, non credete?
Ben attento a non spingere troppo sull'aspetto emozionale sennò lei alla fine si sarebbe messa a piangere (eh sì!!), ho capito (ma lo sapevo già) di trovarmi a tavola con la persona più interessante e brillante che avessi conosciuto da mesi e mesi a questa parte.
Intraprendente, ironica, indipendente, intelligente, profonda, cretina, magnetica, piena di esperienze e mai banale. Voglio rubarle qualche segreto sul come faccia ad essere sempre così irresistibile, anche se sarà dura.
Quando mi ha detto, anzi confidato, alcuni suoi pensieri sul valore degli amici e dell'affidabilità, citandomi quasi ad esempio, mi sono sentito orgoglioso, anche se non l'ho dato a vedere.
Certe sere di giugno italiano, fuori da un ristorante greco, sono come una carezza tra i capelli e il collo: vorrei tanto che lo intendesse chi s'è mostrato così angosciato sul proprio futuro ma assolutamente senza alcun motivo ad esclusione della propria mancata pianificazione e capacità di auto-visione. Felicità è la chiave del successo, non certo il contrario. Capito?
Lo vedo su di me e sugli altri così nitidamente che ormai mi sento di fare il suggeritore di questo approccio, senza remore!
Venerdì, nell'arco di 4 ore, sono stato apostrofato da due persone per motivi diversi influenti su di me prima "troppo puro", poi con un " sei un ottimo vicino di tavolo - rimani così!".
Valeva la pena di prenderlo, quel Moment.