Sarà passata pasqua da una settimana, massimo 2..
E' l'inizio della storia, della mia storia e di quelli della mia età.
Ricordi, esperienze che sono ancora di là da venire, tranne quelle paciugate degli anni del liceo, mentre in un liquido giovedì pomeriggio ci ritroviamo in sala studio a chiederci: "Perchè non adiamo al Pineta stasera?"
Sta cosa mi colpisce al centro della fronte adesso, tanti, tantissimi anni dopo, che di ricordi ne ho collezionati un pacco eppure quando ne vorrei immagazzinare qualcun altro ancora. Non so perchè.
C'è odore di primavera, di fretta, di sorrisi di eterno e di sesso in tutto quello che succede quella primavera, e chissene se ci sarrano gli esami tra poco e se con i soldi rimasti devo anche pagare l'affitto. I soldi, anche se sono uno studente, ricordo che non sono mai un problema a metà degli anni '90, sbucano fuori dalle tasche magicamente sempre dei gran fogli da 50 mila come ridere, e quando non ce li ho io, li tira fuori Richy, o Massimo, o Enrico.
Vesto sempre firmato, prendo le prime low cost per Londra, compro dischi ogni weekend e vado a ballare. Ogni tanto provo anche le novità sul mercato, ma con sale in zucca che non ci voglio rimanere..
Non che adesso stia male, s'intende, ma allora si stava meglio, poco da dire.
Il grande fratello, le braccia tatuate, i pantaloni col cavallo basso, i villani in giro dovevano ancora arrivare, e per fortuna!
Andare a ballare era ancora considerata un'occasione: noi ragazzi passavamo tempo a pettinarci o indovinare l'accoppiata T-shirt bianca e panta scuro, e ci inondavamo di Jean Paul Gautier femme! ..perchè con quello - ci si diceva - le ragazze avrebbero trovato un morbido terreno per l'atterraggio, mentre le ragazze si chiudevano nel bagno già dal tardo pomeriggio uscendone ore e ore dopo con chiome curate, ciglia delineate, phard per allungare la forma degli zigomi e minigonne con belle gambe tornite, già abbronzate ad aprile, che dove non arrivava il sole, potevano le lampade, ma usate con stile, non cafonaggine.
La musica era un elemento fondamentale della nostra vita, dall'easy listening al groove al britpop, era tutto un fiorire di suoni nuovi e rivisitati, che dopo pochi anni sarebbero entrati in scena i Daft Punk con il loro repertorio di french touch, ma allora, in quei mesi infiniti di serate morbide come la seta, verso la Riviera era ancora la sinuosa voce di Bjork che usciva dalle casse della macchina, my name is Isobel e tutta quella roba là.
"Oh, ma la Patti allora ci sta con Kalle? Matteo l'hai sentito, ha vinto la borsa Erasmus.. e la Sara c'è stasera.. soccia che due tette che ha la Sara.. ma la smetti di darmi i pizzicotti?! basta!! Stai buonino e pensa alla francesina... - e l'altro di rimando, dal sedile dietro - ooh! mercoledì prossimo andiamo all'Echoes?! sai Bufo ha le liste, tranqui chiamo io, sennò sono 30 carte a entrare... chi mette su i dischi? Boh, mi pare i Pasta Boys, comunque roba figa... serata gay, ci sarà pieno di gnocca!!"
Era tutto un lavoro così, almeno tre o quattro sere a settimana.. studiare e fare cene in casa, studiare e andare a ballare.. le stagioni passavano lisce come l'olio.
Chissà come facevamo a comunicare: non avevamo né email, né telefonino, e ovviamente nemmeno facebook e quella roba lì. Al massimo, il telefono di casa. La gente usciva e basta, si ritrovava agli orari stabiliti per andare al mare, i ragazzi si guardavano negli occhi, ci si innamorava in 2 minuti, poi un'ora dopo si pensava già a un'altra..
Perchè mai mi è venuta in mente tutta sta roba, come ricordi usciti da un comò polveroso? Perchè cipollavo su Spotify e ho ascoltato una delle canzoni cult dell'epoca e uno stream of cosciousness è partito, ha fatto tutto da sé.
Mi sembra ancora di essere là per un'ultima sera: una gran limonata con la Laura alla rotonda, due gin lemon con i regaz da Bologna che avrebbero attaccato a lavorare tre ore dopo, le pizzette da Baldani, il ritorno a casa con il finestrino giù, l'odore di morbido che accarezza l'avanbraccio, e questa qua soffice, tenue, leggera che ci riaccompagna, che domani il gioco ricomincia, e con lui il piacere e la speranza sempre declinate al presente. Che bei tempi cazzo.
Then you answer your feelings
And looked deep inside
You know there's got to be meaning
Or are we here for the ride?
Caught up
Here with you
Trying to make this old thing new
Caught up
Trying to chase the stars..
E' l'inizio della storia, della mia storia e di quelli della mia età.
Ricordi, esperienze che sono ancora di là da venire, tranne quelle paciugate degli anni del liceo, mentre in un liquido giovedì pomeriggio ci ritroviamo in sala studio a chiederci: "Perchè non adiamo al Pineta stasera?"
Sta cosa mi colpisce al centro della fronte adesso, tanti, tantissimi anni dopo, che di ricordi ne ho collezionati un pacco eppure quando ne vorrei immagazzinare qualcun altro ancora. Non so perchè.
C'è odore di primavera, di fretta, di sorrisi di eterno e di sesso in tutto quello che succede quella primavera, e chissene se ci sarrano gli esami tra poco e se con i soldi rimasti devo anche pagare l'affitto. I soldi, anche se sono uno studente, ricordo che non sono mai un problema a metà degli anni '90, sbucano fuori dalle tasche magicamente sempre dei gran fogli da 50 mila come ridere, e quando non ce li ho io, li tira fuori Richy, o Massimo, o Enrico.
Vesto sempre firmato, prendo le prime low cost per Londra, compro dischi ogni weekend e vado a ballare. Ogni tanto provo anche le novità sul mercato, ma con sale in zucca che non ci voglio rimanere..
Non che adesso stia male, s'intende, ma allora si stava meglio, poco da dire.
Il grande fratello, le braccia tatuate, i pantaloni col cavallo basso, i villani in giro dovevano ancora arrivare, e per fortuna!
Andare a ballare era ancora considerata un'occasione: noi ragazzi passavamo tempo a pettinarci o indovinare l'accoppiata T-shirt bianca e panta scuro, e ci inondavamo di Jean Paul Gautier femme! ..perchè con quello - ci si diceva - le ragazze avrebbero trovato un morbido terreno per l'atterraggio, mentre le ragazze si chiudevano nel bagno già dal tardo pomeriggio uscendone ore e ore dopo con chiome curate, ciglia delineate, phard per allungare la forma degli zigomi e minigonne con belle gambe tornite, già abbronzate ad aprile, che dove non arrivava il sole, potevano le lampade, ma usate con stile, non cafonaggine.
La musica era un elemento fondamentale della nostra vita, dall'easy listening al groove al britpop, era tutto un fiorire di suoni nuovi e rivisitati, che dopo pochi anni sarebbero entrati in scena i Daft Punk con il loro repertorio di french touch, ma allora, in quei mesi infiniti di serate morbide come la seta, verso la Riviera era ancora la sinuosa voce di Bjork che usciva dalle casse della macchina, my name is Isobel e tutta quella roba là.
"Oh, ma la Patti allora ci sta con Kalle? Matteo l'hai sentito, ha vinto la borsa Erasmus.. e la Sara c'è stasera.. soccia che due tette che ha la Sara.. ma la smetti di darmi i pizzicotti?! basta!! Stai buonino e pensa alla francesina... - e l'altro di rimando, dal sedile dietro - ooh! mercoledì prossimo andiamo all'Echoes?! sai Bufo ha le liste, tranqui chiamo io, sennò sono 30 carte a entrare... chi mette su i dischi? Boh, mi pare i Pasta Boys, comunque roba figa... serata gay, ci sarà pieno di gnocca!!"
Era tutto un lavoro così, almeno tre o quattro sere a settimana.. studiare e fare cene in casa, studiare e andare a ballare.. le stagioni passavano lisce come l'olio.
Chissà come facevamo a comunicare: non avevamo né email, né telefonino, e ovviamente nemmeno facebook e quella roba lì. Al massimo, il telefono di casa. La gente usciva e basta, si ritrovava agli orari stabiliti per andare al mare, i ragazzi si guardavano negli occhi, ci si innamorava in 2 minuti, poi un'ora dopo si pensava già a un'altra..
Perchè mai mi è venuta in mente tutta sta roba, come ricordi usciti da un comò polveroso? Perchè cipollavo su Spotify e ho ascoltato una delle canzoni cult dell'epoca e uno stream of cosciousness è partito, ha fatto tutto da sé.
Mi sembra ancora di essere là per un'ultima sera: una gran limonata con la Laura alla rotonda, due gin lemon con i regaz da Bologna che avrebbero attaccato a lavorare tre ore dopo, le pizzette da Baldani, il ritorno a casa con il finestrino giù, l'odore di morbido che accarezza l'avanbraccio, e questa qua soffice, tenue, leggera che ci riaccompagna, che domani il gioco ricomincia, e con lui il piacere e la speranza sempre declinate al presente. Che bei tempi cazzo.
Then you answer your feelings
And looked deep inside
You know there's got to be meaning
Or are we here for the ride?
Caught up
Here with you
Trying to make this old thing new
Caught up
Trying to chase the stars..