martedì, gennaio 03, 2012

Le liste nei sacchi del "fatto" e del "da fare"

Ogni stop è solo un altro start, dicevano quelli.

E allora mi ritrovo qui sul divano, con uno stiramento al polpaccio che mi forza a stare fermo e mi spinge a riflettere. Anzi, senza esagerare, a "fare liste".
Quella delle cose da fare nel 2012, certamente.
Ma anche quella delle cose che ho già terminato, così come quella delle cose "messe in cantiere", cioè da terminare, da timonare, da sviluppare. E non sono poche.

Beh nel 2012 mi accontenterei di cambiare qualcosa. Perché parecchie cose in fondo, vanno bene. E poi perché occorre essere molto thankful per quel che si ha.
Per essere pronti al peggio, per cominciare davvero ad usare quel che si ha.

Innanzi tutto vorrei cercare di portare avanti gli hobbies così emozionanti che ho scoperto amare negli ultimi anni, così affascinati e bisognosi di tempo per essere appresi almeno in modo rudimentale.
La radio, la vela, la scrittura e lo storytelling in generale.

E poi, vorrei provare a stare più tempo con le persone con cui sto bene, che mi piacciono.

Devo continuare a sbattermene del lavoro, trovare una direzione che mi spinga a compattare le energie verso una (vabbè, poche..) direzioni chiare, piuttosto che mille rivoli.
Mi sono rotto il cazzo?!? E allora via, Emanuele prendi sta cazzo di decisione e cambia! Ogni stop è solo un altro start, dico bene?
Magari non ci sarà un altro lavoro così di etichetta dietro l'angolo, ma ragionevolmente ci possono essere almeno 2 collaborazioni, più la gestione del proprio tempo che apre teoricamente a scenari molto interessanti.
Sono troppo fifone per fare sto salto? E allora bòna! Emanuele fermati, smettila di pensarci e goditi il bello di quello che fai: pianifica i prossimi viaggi, godi delle esternalità vantaggiose e rifletti sul fatto che hanno più bisogno loro di te, che tu di loro.
E poi sai cosa? Come dice Achab: la vogliono bianca? E allora dagliela bianca! La vogliono blu? Voilà, basta dargliela blu!

Sì insomma occorre pensare meno al lavoro, dedicarci meno ore a meno che non piaccia da morire. E come mai accade sempre così di rado? Mah. Che poi se lo si perde, poi si passano le giornate a pensarci sopra. Forse è proprio un'equazione inversa.
Mi sono ritrovato a leggere le storie di Ferruccio Lamborghini o Flaminio Bertoni o Adriano Olivetti e mi dico che gente con quel coraggio oggi non esiste più. Davvero, non esiste, anche andandoli a cercare non se ne troverebbe uno!

E invece è solo la mia ignoranza, perché di ragazzi talentuosi e coraggiosi e geniali ce ne sono moltissimi, basta andare a stanare evitando di limitarsi ai connazionali, che l'ennesima crisi valutaria e dell'equilibrio delle forze finanziarie in campo ce l'ha detto, che i confini sono una roba stupida.
E allora basta sbirciare tra coloro che lavorano sulla frontiera delle nanotecnologie o del crowdsurcing per intuire come questa ricerca del nuovo non potrà mai fermarsi.

Poi penso che di cose ne ho anche fatte, e di belle, potrei addirittura azzardare.

Il programma alla radio Dromomania è il mio fiore all'occhiello del 2011. A voi farà cagare, a me è piaciuto da morire farlo, riscoprendomi anche un minimo creativo e organizzato!
Nel 2012 con il nuovo programma "Tracce" le aspettative aumentano, dall'alto della sua copertura finanziaria mi osserva anche la Venere alata, occorre non deluderla! Se poi penso che certi amici dell'adolescenza, sempre emeriti cazzoni come allora, hanno il compito di far crescere figli in questo 2012, beh mi mando a fanculo da solo.

Nel 2011 ho imparato un pò meglio a cavarmela con i punti di cima, di scotta e di randa; con le orzature e lo scarroccio: ma c'è tanto altro da fare! Omar mi aiuterà, conto tanto su di lui.
Il mio obiettivo è un tramonto al lasco con la birretta in mano e i 5-6 fidati amici con me. Tra 3 anni, dai.
Ho ripreso ad andare in moto con puro piacere e su itinerari brevi, bene per ora.

Si è affievolita la mia passione di tifoso ma, prosciugando tutto il superfluo, rimangono vive alcune solide amicizie con le quali ritrovarsi per una bistecca meditando sul futuro e sognando al passato, ma stando bene insieme.

Ho tanto viaggiato per lavoro, consapevole che sia l'unica alternativa all'emigrazione: e in futuro chissà cosa mi verrà riservato! Obiettivo 2012 è viaggiare ancora tanto, tutti i mesi. Farlo al massimo per lavoro, capitalizzare le altre opportunità nel privato. Socializzare per quanta voglia ancora ho addosso di mettermi in gioco. Riservarsi sempre il tempo di fare conoscenza con qualche persona nuova che possa arricchirmi. Perché come mi ha insegnato "Dromomania", la destinazione dei viaggi sono sempre le persone, non i luoghi.

Forse i germi che si sono generosamente schiusi in questa fine d'anno, daranno gli sperati frutti in primavera. Lo spero tanto!
Forse vado a vivere a Bologna, con un occhio sempre verso le lowlands e un'altro verso il mondo.
Forse ho incrociato il suo destino, forse imparo a cucinare, forse faccio un master serio.

Infine, nel 2012 vorrei riuscire a dare una concreta mano ad un'amico nel suo visionario progetto di campare con l'intangibile. Aumentare la realtà... e chi lo dice che ci sarebbe riuscito solo il Doc Emmett Brown di "Back to the Future"?

Grande Giove!!! Al solit casìn!



1 commento:

Ghedo ha detto...

'Al solit casin' dipinge bene la situazione e non solo tua.
Mi piace molto questo bilancio periodico (sarebbe fuori luogo definirlo, semplicemente, di fine anno) perchè invita ad effettuarlo anche con se stessi...il 2012 sarà anno di transizione e novità (e sai a cosa mi riferisco).
Citando la mia amata, è splendido vedere le tue qualità di scrittore e di curioso della vita e delle persone....e si, è vero, viaggiare significa raggiungere persone e non luoghi, oggi più che mai.