Questo post è dedicato ai tifosi. Quelli che partono la domenica mattina per Lecce o Bassano del Grappa. I tifosi di calcio, basket, motori o solo del proprio figlio, o di sé stessi.
Quelli che prendono le ferie per una semifinale di coppa o associano le persone alle squadre per cui tifano. Che vanno bene i tornelli, il biglietto nominale e la tessera del tifoso, basta tifare. Oppure no.
"Succede che si prende la neve, tanta neve sulla Futa per arrivare, poi tanta pioggia in curva per vedere quel pelato scaraventare la palla nell'angolo. Poi bestemmiare, parecchio.
Succede che ci sono tanti cazzi a cui pensare, pure parecchi succhiatempi
che distraggono in rete.
Poi succede che si annusa la partenza del Mister (purtroppo abbastanza
presto), ci si scogliona e finisce la stagione.
Poi l'estate, provo a trovare la linea della bolina perfetta, odio i
quotidiani sportivi e mi rifornisco solo dei brevi dispacci del babbo, che mi dice Mister cambiato, l'ala parte,ci vuole una punta.
Non è disamore, sono colori sbiaditi. Poi la tessera del tifoso, tutto il mio disinteresse.
Poi la cittadella che in fondo è un sogno, che forse la mia città avrà prima un Presidente del Consiglio di un centro sportivo all'altezza. Tutto tira nella direzione sbagliata, come la decisione di fare scorrere e non rinnovare l'abbo. Esiste la crisi del ventottesimo anno da tifoso?
Non so. Ma so che tornerò. Perchè le cose belle, le cose mie, posso sì
perderle, ma solo per un attimo.
Poi, perchè in questi mesi ho tifato a modo mio: viaggiando con la
famiglia quest'estate ci siamo ritrovati al ritiro, dopo un allenamento. Beh vedere mia madre che diceva "sei bello!!" al portiere, oppure "hey tu bolognese!" al difensore, mi ha fatto sentire un alieno. Ma fiero!
Poi a Mosca, per l'ennesima fiera (con annesse gare di bicchierini di
vodka, il resto non lo dico!) che a un certo punto incontro quello semisconosciuto dell'azienda quasi concorrente, che dopo i saluti mi fa "ma è vera quella diceria che tu tifi per loro?", e da lì è un attimo passare a dissertare su quanto ci manca questo, della fattività di quello, di come si possa sfruttare l'assenza dall'Europa. Si ricorda Monaco e Glasgow, i gol del passato e pure quelli del trapassato.
Ci son tanti modi di essere tifosi. La nostra squadra è dov'è ugnuno di noi,ogni giorno."
Da iscf
mercoledì, settembre 29, 2010
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5 commenti:
...plauso...
No, no, non si tratta di disamore Vice, e' successo diverse volte anche a me con le diverse squadre della mia vita. E' qualcosa che ha a che fare con la delusione. La delusione determina disaffezione, temporanea disaffezione perchè non potrai mai essere altro rispetto a te stesso. E' come quando stai tranquillo per i fatti tuoi e poi vedi improvvisamente il nome di una persona comparire sul display del tuo smartphone: in un attimo torna a battere forte il cuore!
Vitto
Vito non puoi lasciarci così con l'acquolina alla bocca!
Niente di particolare o d' attualita', sono cose che a volte accadono e fanno pensare a Emma e Dex.
Vitto
Hai ragione!!
Ne è capitato uno anche a me due settimane fa.
Una carissima amica dei tempi dell'università mi ha chiamato dopo 3 anni che non la sentivo. Ne è seguito un pranzo con gli aggiornamenti sulle rispettive vite, sue soprattutto.
Un'ora magnifica!
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