Si fa
fatica a riassumere in un post tutto quanto mi è
accaduto in questi ultimi 3 mesi esatti, ma non ho altra scelta che fare così.
Troppo correlate le cose, troppo comune il destino,
troppo coglione io a non volermi mettere lì a scrivere 10 minuti
trascinato da impressioni fresche.
Ma non
posso impedirmelo ora, che una sera di pioggia mi ricorda quanto sia ormai
chiuso anche questo paragrafo della mia vita.
Tornavo
da Londra il 12 luglio, torno da Istanbul il 12 ottobre. In mezzo pochi voli,
tante storie, tante notti in giro, tanta strada a piedi, per mare, nei film,
nei fondi dei bicchieri, nelle parole languide, nelle cene, nei confronti in
famiglia.
Il dr.
Pirani ed io abbiamo percorso a piedi la Bologna-Firenze, ma un po' a modo
nostro. L'obiettivo per noi non era infatti tanto allenare il corpo, ma tenere
un "consiglio di amministrazione" delle nostre esistenze in un luogo
aperto, nostro, fecondo per un confronto che scavasse oltre la superficie e
soprattutto ideale affinché nessuno ci rompesse le palle!
Ne sono usciti 3 giorni strampalati, chiacchierati e sudati: i treni locali e i
sentieri con le palle gialle hanno riempito le giornate, e noi ci siamo sentiti
pellegrini della democrazia e cavalieri del nostro futuro, con le tante parole
che ci siamo scambiati brandeggiate come armi.
Dal
destino della bellona della terza liceo alle valutazioni sull'attuale Governo
tecnico, dall'amico fuggito in Finlandia alle teorie sulla decrescita sempre
decantate da pensatori prezzolati e canuti, nulla è stato risparmiato dalle nostre analisi. Nemmeno il futuro
dell'economia mondiale, le nuove dinamiche di interazione sociale che si stanno
affacciando e quanto H&M abbia fatto la fortuna degli adolescenti di oggi
rispetto ai nostri tempi, che i loro capi a buon mercato di
fabbricazione vietnamita fanno vamp e spesso maiale le loro compagne di
classe, rispetto alle nostre che vestivano con jeans castigati, maglie a
girocollo e camicette abbottonate fino al collo.
Le
conseguenze, noi, le possiamo solo immaginare.
Camminando
per un weekend abbiamo scoperto come l'Italia sia bella, ma la Toscana di più. Abbiamo capito che l'Italia, o per lo meno buona parte
del suo decoro, sia retto sul lavoro appassionato e disinteressato dei
settantenni, che si svegliano all'alba di sabato e si mettono a sfalciare una
siepe lungo il margine di una strada provinciale, perché così "non sta bene",
mentre la generazione delle quarantenni amaramente "sogna il posto sicuro,
magari alle ferrovie" lasciandoci perplessi se non amareggiati, visto che
lavora come receptionist all'alberghetto di famiglia e potrebbe farlo con molta
più passione, volendolo.
Abbiamo
capito che sarà sempre più dura analizzare e indicare percorsi, sarà sempre più inevitabile affidarci al
nostro sesto senso, nelle prossime sfide della nostra vita.
Abbiamo
condiviso il piacere di stare insieme, parlandoci addosso dalla mattina presto
fino alla notte sul letto e con la bolla al naso, ci siamo interrogati sul
perché non vi sia alcun cameriere
italiano a servire ai tavoli in piazza della Signoria e di come questo sia un
controsenso, visto quanto meravigliosa sarebbe la sua "sede di
lavoro", abbiamo convenuto che l'avanguardia non esiste più nella musica, nel cinema, nelle arti e nemmeno nel modo di
fare impresa in Italia, ma chi l'ha vissuta s'è
goduto davvero un gran bel periodo. Abbiamo convenuto che ci attende un futuro
felice forse, di decrescita sicuro. Come lo affronteremo, non possiamo
deciderlo da soli ma possiamo prepararci il campo. Abbiamo invidiato per qualche
secondo chi ha fatto scelte diverse dalle nostre, ma ci siamo anche detti che
esiste il modo di rilanciarsi, basta smettere di seguire qualunque trend della
massa e fermarsi a capire quel che davvero si vuole per sè. Mi è piaciuto tantissimo, quella "Via degli Dei" e la compagnia con cui l'ho intrapresa e credo davvero che lo
ripeterò in futuro, ogni qual volta
saró dinanzi a importanti scelte
nella vita.
Lo
consiglio appassionatamente a chiunque abbia un amico con cui davvero non si
stanca mai di parlare, specialmente se non lo si vede da un po'. Credo che
anche il Camino di Santiago in fondo lo abbiano rilanciato per lo stesso
motivo, al di là del marketing religioso.
Poi, la
barca in Sardegna, ad Agosto. Omar ha curato il 90% dell'organizzazione,anzi
facciamo il 100% per quel che mi riguarda, e non posso che ringraziarlo
infinitamente.
Passare 8
giorni a strettissimo contatto con altre persone, specie se per buona parte
sconosciute, mette a confronto sopratutto con sé
stessi, il proprio equilibro e la propria curiosità.
Sono stato,
ancora una volta, fortunato.
Ho speso
8 giorni in mezzo al meraviglioso mare della Sardegna, mi sono definitivamente
innamorato della vela, ho conosciuto compagni di barca piacevoli con i quali
ancora mi scambio messaggi e saluti, ho messo ancor una volta sotto la lente
della relatività le mie paure, voglie,
convinzioni. Monica è l'immagine dell'umiltà e della bontà, pronta sempre a dare una
mano in cambusa, a stringere amicizia o a raccontati le sue avventure, è una tipa che potrebbe tirarsela molto di più dato quello che fa, le scelte di passare dalla provincia
alla metropoli e tutto il resto. Ci siamo ritrovati l'ultimo pomeriggio a
confessarci molto di noi, e questo fa bene soprattutto se lo fai con qualcuno
con cui senti di condividere certe visioni o esperienze.
Amira è libanese, ha vissuto a New York ed è urbanista. Lei è l'emblema della forza e del
travaglio del medioriente. Mi racconta dai suoi parenti ad Aleppo ma allo
stesso tempo mi dice che lavora per mega progetti a Dubai o in Barhein, che
dopo la conclusione della sua storia d'amore forse è pronta a tornare a vivere a New York, e di come non sia
poi così diverso vivere in Libano o in
Italia. È una ragazza bellissima, con i
tipici tratti mediorientali, ma al contempo è
molto alla mano, sorridente, travagliata e sempre al telefono. È una roba strana dare e prendere da lei, starci a contatto.
Ma certamente è piacevole, e benedico questa
vacanza che mi ha estraniato dal mio mondo per aprirmene momentaneamente uno
nuovo e altrettanto attraente, con le stelle la notte a facilitare il tutto,
fosse una serata alcoolica finita in discoteca alle 7 o il gioco del
"would you rather".
Omar è Omar, non c'è bisogno di raccontarlo. Più che altro, c'è bisogno di vivergli accanto
per un po', per studiarlo e carpirne qualche segreto se possibile. Per questo
sono finito a vivere a casa sua! Una delle scoperte più belle della vacanza in barca, è stata nuova buona musica: da
Angus&Julia Stone a Corinne Bailey Rae, grazie a quello strumento divino
che risponde al nome di IPad di Monica. Una settimana così bella e fuori dal mondo che se ci penso, mi vengono ancora
i lacrimoni. E che vuota, la Sardegna! Impressionante il calo di turisti.
E poi i
giorni in Toscana per il Palio, le giornate in Romagna a vedere un'amica
speciale, la più amica di tutte le amiche con
questa sua nuova silhouette e quel sorriso speciale, splendente. Un altro
giorno a cercare di conoscersi con un'altra persona, anche se pare che le cose
stiano andando per il verso sbagliato, ma qui vado fuori tema.
Una
brutta influenza estiva mi ha fatto saltare Mosca, poi il lavoro mi ha portato
a Francoforte, una mia collega ed amica s'è sposata ed è stata una sensazione bella conoscere il suo mondo così perbene e pulito, sveglio e un po' fuori tempo. Ho
conosciuto una tipa bellissima.
Poi il
matrimonio in Sicilia di Mirko e Lisa che mi ha occupato le notti nelle
settimane precedenti per il regalo, ma ho ancora qui sotto pelle la gioia pura
delle loro emozioni ascoltando il file, forse una delle poche cose che so
davvero fare, mixare suoni, parole e sensazioni e tradurre in qualcosa da
assimilare attraverso le orecchie. Per questo non ho ancora abbandonato - pur tra mille complicazioni - il progetto del nuovo programma radio: capito Zuck?
Spero di aver fatto centro, anzi ne sono convinto. Perché quel matrimonio di due cari amici è stato davvero speciale, con tanto amore preso e dato, il
fruscio delle giornate e delle persone speciali tutt'intorno, il leggero
malessere a pensare come sia dura vivere il loro contatto, ora che sono lontani
per lavoro. È stato l'apice dell'estate per
me, un po ritardata ma certamente meritata.
Poi un
pomeriggio, solo in casa dei miei, sono tornato a urlare come un ragazzino per
un gol della Fiorentina, che non so neanche io il perché, ma sono stati 10 secondi puri e bellissimi.
Un altro
giorno mi sono ritrovato all'autogrill, qualche bustina di zucchero in mano con
sopra scritte quelle brevi "storie di caffè",
il progetto di storifying marketing della famosa azienda, le ho gettate sul
sedile del passeggero e sono andate a coprire la copertina di un CD lasciando
libera solo l'immagine al centro, il sorriso spettinato del Boss Bruce
Springsteen, che soddisfatto appare sul retro del primo album. In 3 secondi
avevo dieci idee perfette nella testa, svanite in altrettanti 3 secondi. Come
sempre. Un momento perfetto, è sempre un momento. Tipping point? E chi lo sa.
Ci
sarebbero mille altre storie, aneddoti, sensazioni, umori, viaggi in auto di
notte da raccontare, ma credo che basti così.
Come l'estate di 4 anni fa, c'è stato di mezzo un viaggio via
terra fino alla Trinacria (perché, per far sí che questo matrimonio rimanesse impresso nella mente, ho
deciso di accompagnare Argio nella lunga discesa via treno più traghetto Napoli-Catania, e giuro che mai scelta fu più azzeccata, nel momento in cui si attraversa lo stretto
all'alba tra il luccichio del faro e le nubi in formazione a pelo dell'acqua,
tutto passa in secondo piano).
Allo
stesso tempo, si vede che il tempo è passato: amiche che mi
aspettavano a braccia aperte ora si occupano delle loro splendide figlie, Zorz
non è più sempre presente ma spesso rapito dalla fidanzata calorosa
e sanguigna, facce del tutto sconosciute mi sono diventate note al punto da
passare con loro la maggior parte del mio tempo, nuovi hobbies e passioni sono
entrati nella mia vita, altri sono usciti, sostanzialmente non ho ancora
imparato a far pace con i miei incubi, ma non demordo.
Ancora
non riesco a vedere un film, specialmente se sono solo. Fatico a leggere un
libro, scavo nelle vita degli altri senza sapere cosa cercare.
Mi sveglio
sempre allegro la mattina, e il pensiero va sempre, sempre a una persona.. ok
spesso persone diverse ma persone, mai cose. Sono sempre più allergico alle cose anche se non riesco a rinunciarvi.
Credo che l'amore sia un sentimento diffuso.
Alzare lo
sguardo di 5 gradi, rispondere tra sé e sé a 5 domande puó cambiare la visione del
mondo: allora, occorre cominciare subito.
Accanto
alle liste delle cose da fare, penso che mi
metterò a scrivere quella delle cose
fatte, che non è poi così corta.
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