venerdì, dicembre 21, 2007

Il lungo viaggio



Ora,
immaginatevi di percorrere questa strada (che esiste, si chiama 1 e corre lungo l'oceano pacifico tra la California e il confine con il Canada - la foto l'ho scattata io).
A piedi, in auto o, come è successo a me, su un pick up. Infilatevi l'Ipod, accendete la radio e ascoltate l'inizio dell'ultimo album di Ben Harper.
Ecco che attacca "fight outta you", siete pronti a muovervi e, finalmente, pensare.
Perchè non ci sono distrazioni, solo il tramonto, le onde, il vento, l'asfalto e voi.

La prima cosa che salta in mente è che la strada da fare è tanta, tanta per raggiungere quelle luci in fonto, ma molta di più dopo, ben oltre le montagne o la linea dell'orizzonte. E' la linea della vita, una linea su cui ognuno di noi ha scritto qualcosa, e giorno dopo giorno si sforza per aggiungere qualcosa che sia piacevole, bello, curato.

A volte conviene guardare in basso, pensando al passo dopo passo, accerchiati dalle 1000 contingenze che ci riempiono la giornata a volte è già un miracolo riuscire a stare in strada, figuriamoci alzare gli occhi.
Altre volte, come ora, è una bella giornata chiara e tersa, proprio adatta a rallentare e guardare là in fondo, alla fine della "lifeline".

Cosa ci vorrete scritto, sopra a quella linea, quando alla fine vi volterete indietro per guardarla un'ultima volta? Sta tutto qui, far collidere le intenzioni alle azioni, accantonando l'idea che il compromesso sia un comandamento non scritto.

Un amico ieri mi ha ammonito, citando uno storico statista americano: "Chi rinuncia alla libertà in cambio della sicurezza non merita, né mai avrà, l'una e l'altra". Sta tutto qui.

Se la strada è curva, e si è deciso di percorrerla in diagonale come ho fatto io, l'unica via di fuga è di prendersi delle libertà, forse rischiando alla sicurezza di viaggiare sempre in mezzo, ma cogliendo tutte le opportunità di rendere più interessante il viaggio. In modo da scrivere di più, e meglio, cose nuove e dunque interessanti.
Arrivati a questo punto l'album volge al termine e siete ormai alla suite finale, Ben harper ci rapisce e ci saluta ma poca strada è stata fatta, il cammino rimane intatto e molti altri album dovranno passare.

nel frattempo, tra un corridoio di strette di mano e un silenzio assordante, ho capito ancora una volta che per piacere ed innamorarsi non occorre vincere, spendere, urlare: basta essere i migliori sè stessi. I compagni di viaggio lo renderanno più pieno, più complesso, più scritto.

ev

Mockba 860!



Dimenticavo Mosca (e molto altro!) in questo 2007.
Per me ha significato: affollamento, esibizionismo, segreti, grandezza, incomprensioni, stentati "Spasjba!", donne meravigliose e uomini cavernicoli, senso di assenza della religione dogmatica, gente aperta e calorosa, donne meravigliose, lunghio controlli, attimi d'isterismo per lo smarrimento del passaporto, stridente contrasto tra ricchezza e povertà, una metropolitana incredibile e incomprensibile, una festa di compleanno alla città, il senso di una Russia "americanizzata" e, ancora una volta, donne meravigliose.

ev

mercoledì, dicembre 19, 2007

QUIÉN MUERE…?

Muere lentamente quien se transforma en esclavo del hábito,repitiendo todos los días los mismos trayectos,quien no cambia de marca. No arriesga vestir un color nuevo y no le habla a quien no conoce.
Muere lentamentequien hace de la televisión su gurú.
Muere lentamentequien evita una pasión,quien prefiere el negro sobre blancoy los puntos sobre las “íes” a un remolino de emociones,arriesga lo cierto por lo incierto para ir detrás de un sueño,quien no se permite por lo menos una vez en la vida,huir de los consejos sensatos.
Muere lentamentequien no viaja,quien no lee,quien no oye música,quien no encuentra gracia en si mismo.
Muere lentamentequien destruye su amor propio,quien no se deja ayudar.
Muere lentamente,quien pasa los días quejándose de su mala suerteo de la lluvia incesante.
Muere lentamente,quien abandona un proyecto antes de iniciarlo,no preguntando de un asunto que desconoce ono respondiendo cuando le indagan sobre algo que sabe.
Evitemos la muerte en suaves cuotas,recordando siempre que estar vivo exige un esfuerzo mucho mayorque el simple hecho de respirar.
Solamente la ardiente paciencia hará que conquistemosuna espléndida felicidad.

Pablo Neruda (atribuido)