giovedì, aprile 26, 2007

What do we have to do to get your attention?

Pensare alla sottile enorme differenza tra organizzazione ed emergenza, porta inevitabilmente a guardare con interesse a tutto questo.

L'altro giorno, tutti i media (e i new media) hanno speso i titoli di apertura per annunciare che, nei prossimi mesi, in Italia si vivrà una vera e propria "emergenza" idrica ed elettrica, con il calo delle precipitazioni che abbiamo vissuto dall'autunno scorso. Certamente vero, però perchè non focalizzare l'attenzione anche su altri aspetti?

C'è sempre sole, perchè non pensare quindi al ricavare da lì l'energia in futuro?

Siamo attorniati dall'acqua, e tutti gli esperti insistono ad affermare che il livello dei mari è destinato a salire per il prossimo scioglimento dei ghiacciai. Perchè non pensare di dotarsi di attrezzature in grado di trasformare l'acqua salata in dolce, per l'utilizzo quotidiano delle città?

Troppa programmazione, tutto qui. Non ne abbiamo mai avuta, perchè dovremmo usarla ora?



La croce rossa della Bay Area ha adottato un approccio un pochino diverso, decidendo di avvisare la popolazione di San Francisco che, presto o tardi, il "Big One" arriverà, e saranno cazzi. Però, visto che già una volta da quelle parti qualche danno (e qualche migliaio di morti) l'ha fatto, s'è pensato che forse vale la pena di essere diretti e sparare immagini forti, ricordando che delle semplici regole di preparazione e prevenzione possono trasformare il futuro prossimo possibile di ognuno di noi. Embarcadero e Market Street trasformati in scenari apocalittici, apre gli occhi eh?

Date un'occhiata qui, quante cose possono nascondersi dietro la parola prepare


Aloha

venerdì, aprile 06, 2007

Collegamento polisensoriale: vista-udito

C'è una cosa davvero strana che mi succede quasi sempre, che lo voglia o no (e spesso lo voglio, ma spesso accade e basta, nel senso che non ci penso proprio ma comunque succede), quando affronto un viaggio (e Dio solo sa quanto sto già agognando il momento che tornerò a farlo, il più presto possibile spero.... è proprio vero sono un incontentabile infelice! Prima viaggio come una trottola e mi lamento, poi non viaggio più e mi lamento..... ecchecchezzo!). Vedo delle cose, e da grande visivo (Teoria della Programmazione Neuro Linguistica, che ci suddivide tutti d'acchito in visivi, auditivi e cinestesici) quale so di essere, ricollego tutto alle immagini.


Spesso, il link più forte che si imprime, che si impressiona come se fosse su una pellicola di cellulosa, è un pezzo musicale, una canzone, perchè in fondo di melodie, è davvero pieno il mondo.


Poi questa traccia perdura, rimane, non se ne va... e se capita di ritornare a sentire, settimane o mesi dopo, quello specifico pezzo, quella melodia, ritorna tutto alla mente, dall'immagine da associare immediatamente (spesso in grand'angolo..), ai particolari in cronaca (quegli occhi, quella chioma di capelli, quegli stivali o quel culo..), fino agli odori e all'intero mood della scena.


E' una droga, qualcosa che dà allo stesso tempo piacere e dipendenza.


Così, ora e per sempre il terminal internazionale di San Francisco in attesa di tornare, a novembre scorso, è "The Train" di Outkast.


La collina di Lombart Street, sempre nella città dei fiori ma nel 2004, è "Clocks" e una meravigliosa fischiettata in macchina in compagnia.


La mia immagine di Londra, lungo un tunnel di raccordo andando a prendere la metro lungo la linea Hammersmith, è un tipico utente dei pub britannici, orgoglioso della sua pinguetudine e della sua voglia di calciare lattine di birra, che intona ad alto volume la neonata "Elettric" di eccentrica ed ironica oasisiana-beatlesiana memoria.


E poi tante, tantissime altre, da "Home" di zero7 lungo il bagnasciuga della spiaggia di Rimini, correndo al tramonto, fino alla Roma da liceale adolescente, cantando insieme Luca Carboni (pensa te!)


E poi le ultime... il taxi che mi riporta all'areoporto internazionale Ataturk di Istanbul, e la radiolina all'interno che spara "Now why d'you wanna go and put starz in their eyes.." e poi, mentre scendo ed entro nel fantastico terminal magicamente riprende "... and it's a long way to come from the dog and duck karaoke machine.. and saturday night's drunken dreams!" (Just Jack - Starz in their eyes, chi se li ricorda tra tre mesi??).


Infine Madrid, dove di ricordi ne ho tanti e suoni nessuno, ma grande vicinanza nei modi di vivere e una spensieratezza che noi abbiamo perso... ci voglio tornare presto, in Spagna, anche se non andrò a presenziare a conferenze stampa come queste (de putamadre!) nell'atmosfera glamour e incantata del Santo Mauro, pareva d'essere Beckam!