martedì, luglio 05, 2016

Dreams Are Alive Tonite

Avrei mille e un post da scrivere, di cosa cazzo mi sia passato per la testa quando sono andato a Seul, o a New York, o di quando ho faticato una notte in bici, lungo il nostro fiume, o ancora di quando ho passato delle belle giornate con i bimbi e gli amici preferiti, ma i post del 2016 sono quelli che più picchiano sulla grancassa delle emozioni, quei pochi che sento più miei quest'anno ed ecco perchè ho scritto sul #dotellmymom e perchè scrivo oggi, dopo il concerto di Bruce Springsteen a Milano di ieri sera.
Era solo il mio sesto concerto, sono entrato in empatia con lui tanto tardi ma credo che in fondo non sia mai davvero così tardi, se poi le cose hanno il loro tempo di maturazione e ti trovi a tuo agio in quel divenire, in quella lentezza.

A me la musica piace, e tanto: mi piace soprattutto il suono elegante ed innovativo inglese, la natura tutta loro degli isolani di cambiare, modificare, innovare, industrializzare la musica. Ci ho speso un'intera gioventù e mille viaggi a Londra per questo, che se ne potranno anche andare dalla UE ma saranno sempre vicini al nostro cuore in fondo, perchè sono la colonna sonora dei nostri ricordi.
Il suono rock del Boss è qualcosa di diverso, sa di libertà jeans maglietta mano sporca d'olio di motore e zanzaroni nei campi del New Jersey. Un pò distante dal mio modo di essere, perchè occorre camminare a testa alta quando si ascolta quella musica e fare la faccia pulita di chi ha sempre la risposta giusta, mentre io spesso mi sono nascosto nei miei dubbi e ambiguità, e nella musica che raccontava questo.
Ci siamo annusati Bruce ed io per tanti anni dicevo, poi è scattato l'amore in una notte di uragano, subito dopo un terremoto che ci aveva reso così fragili ai sentimenti. Da allora l'innamoramento è diventato amore, fatto di incomprensioni e fasi alterne, notti appassionate e un pò di silenzi. Alcuni suoi album faccio ancora fatica ad ascoltarli, ma l'interesse covava forte e ho mano a mano studiato, chiesto al Ciccio che ne sapeva più di tutti, convinto Emma a mollare Ex Factor e fare un test, che in fondo il mondo si divide tra chi ama Springsteen, e chi non è mai stato a un suo concerto.

Stavolta a San Siro è stata magia pura, tra coreografie degne di un derby e 4 ore di salti in infradito a prato; tra scambi di macchine tra Rimini, Bologna Modena e Milano e tappi di bottiglia infilati nelle mutande; tra scambi di messaggi e foto ai gradoni di San Siro (perchè come dice Tracey Torne noi che abbiamo ricordi degli anni '80 siamo troppo vecchi per credere ai selfies); tra scambi di sguardi per indovinare il pezzo alla seconda nota e 14 brani di "The River", il disco che solo a 40 anni puoi compredere appieno e che, secondo le parole del Ciccio "rappresenta l'album per eccellenza del Boss su rapporti, amore, famiglia, genitori, figli, amicizia".
E allora tu cominci a crederci.
Credere che quella sciorinata al pianoforte sia l'inizio di NYC Serenade ma no, è Point Blank che conosci ma non bene ma la senti e dice:

.. you didn't answer when I called out your name, you just turned, and then you looked away.
Like just another stranger waiting to get blown away, Point Blank ...

e allora ha ragione la Stefi che la voleva così tanto, perche è stata una catarsi, e che quel pezzo vale la ballata più bella perchè ti tira fuori quel ricordo che volevi tenere lontano.
Poi succede che vado a prendere da bere, e decido di fare la strada più lunga fino al bar più lontano, e passare attraverso queste facce del popolo di Bruce, e parte Trapped.

In che album è questa, Ciccio? "No, nessun album, questa non l'ha mai editata ma è speciale, molto speciale" ma io parto che la sete mi divora e ho voglia di fare due passi in quel momento di calma.
Ma sbatto sulle facce del popolo di Bruce, e capisco in un lungo istante che sì, quella gente l'amerò per sempre. Il pezzo monta, sale e a un certo punto Bruce sputa fuori queste parole:

... now it seems like I've been playng your game way too long, and it seems the game I've played has made you strong.. Because I'm trapped OOooohh yeahh, I'm trapped, ooohh yeeeahh...

E quell'oooohh... beh cazzo sembra durare all'infinito, e la gente che attorno a me chiude gli occhi e lancia le braccia al cielo come a dichiararsi prigioniera, intrappolata. Allora mi fermo e scatto questa foto mentre nessuno ci fa caso, e d'un tratto un piccolo groppo in gola sale, mentre seguito a camminare.

Verso le torri delle luci c'è un plaid steso a terra e sopra sono coricati dei bimbi, avranno 5-6 anni, i genitori dietro che si muovono in sincrono abbracciati, un occhio ai figli e uno al palco mentre parte la terza ballad, The Promised Land.
"Stronzo!" penso, un'infilata del genere non ce la dovevi mandare, che scuote i tori una roba così ma ormai niente: ormai sono alla cassa e chiedo un'acqua e una coca e l'armonica parte e la troveremo mai noi la terra promessa, o moriremo a cercarla? C'ho sta domanda che rimbomba in testa mentre cerco i 5 euro.

Poi mi giro e, fermo per 10 secondi con le bottigliette in mano, tutto San Siro attorno a me, il palco nel suo splendore e un carico di vite tutt'attorno che sembrano un pò lì, un pò dallo psicanalista (il mio caro amico Fede dal pit, springsteeniano di ferro al trentesimo concerto, mi scriverà questo messaggio il giorno dopo "Sono morto, credo di avere espiato i miei peccati ieri. Ho ballato, cantato urlato e pianto. Grazie. Non ce n'è per nessuno, Bruce è il più grande di sempre") d'un tratto dalle casse esce:

... I've done my best to live the right way, I get up every morning and go to work each day
But your eyes go blind and your blood runs cold, Sometimes I feel so weak I just want to explode...

Poi riparte l'armonica e lì oramai mi sale anche a me, e sento che sto per esplodere anche io - e che va bene così e che dai che siamo arrivati fino a qui e tutto andrà bene e tutta quella roba lì, che tutta insieme non sai mica se fa male o bene - allora cerco un appoggio dove fermarmi e l'unico che trovo è la rampa dove ci sono i tizi in carrozzina, così coi gomiti poggiati sulle travi di legno alzo per un attimo lo sguardo e c'è questa ragazza con le braccia al cielo  e il culo inchiodato tra le ruote di ferro che si dimena con tutta sé stessa.. e allora mi mando a cagare e sospiro.In un'attimo perfetto mi appare tutto chiaro ed evidente. 

Sì, di concerti di Bruce ne abbiamo uno tutti i giorni, e la scaletta la decidiamo noi. 

Il ritorno da Ciccio Emma e gli altri è il più lento possibile, vorrei perdermi nelle vite degli altri con cui divido diverse gioie, sogni, rinunce, sfighe, amarezze, porte in faccia, apatia e musica. Perchè in fondo siamo un pò la musica che ascoltiamo e la musica è un pò quello che siamo. 
Finalmente un pò di pace entra dentro, attacca "Born in the USA" che è ora di saltare. 
Alla rabbia e alle recriminazioni, penseremo da domani.