venerdì, agosto 03, 2012

Londra è sempre quella cosa lì

"Thank you! Grazie Mr Richard. E' davvero gentile da parte sua riceverci al Naval & Military Club qui a St. James' Square, nel centro del centro di Londra. In questo club dove l'ingresso alle donne - tranne poche dipendenti - è interdetto. Club così devoto alle proprie regole che alcuni giorni fa mi è arrivata una email in cui mi si ricordava come fosse fatto obbligo di presentarsi in giacca e cravatta, e come fosse il caso di sbarbarsi la mattina stessa (italini pelosi!!).
Mr. Richard, questa brodaglia scura che sembra scolo liquido dello sporco della caldaia e che voi chiamate coffee, alla fine non è male. Dico davvero, si beve dai! "...

Sono lì lì che penso a quanto questi inglesi siano lontanissimi dall'Europa così moderna e postmoderna, un luogo in cui giustamente le tradizioni sono andate perdendosi (?) in nome di un europeismo (??) che ci renderà sempre più simili e poveri, quando faccio la domanda sbagliata. O, meglio, rivelatrice.

"Mr Richard: rimanendo strettamente aderenti alle questioni lavorative, come vanno gli affari tra i suoi associati?" e qui arriva la risposta, lucida e tagliente come quella lama per contropelo che ho evitato anche stamani: "Well, occorre registrare che nel 2011 c'è stata una diminuzione generalizzata delle vendite, nell'ordine del 15%. Devo dire che è un ottimo momento quindi per partecipare a nuove fiere, visto che esistono grandi possibilità e interesse nel reperire nuovi segmenti di business per tutti".

Temo di non aver capito e mi aggiusto nervosamente il cinturino dell'orologio, poi passo al ciuffo, al taschino interno della giacca e concludo martoriando il tastino di apertura/chiusura della penna che ho in mano.

No, non è possibile, non posso aver capito bene. In fondo comprendo un'inglese medio, non questa sorta di cockney mangiato e super accentato. Questo signore ha messo nella stessa frase le parole - 15% e grandi opportunità da cogliere? Eeeh?!?!

E invece sì, perchè questo è il secolare spirito britannico, quello che li ha resi imperiali in passato, che ci ha trascinato tutti nella modernità e, ancor oggi, conserva la popolazione con alcune specifiche caratteristiche proprie che li rendono diversi da qualsiasi altro popolo europeo.

Hanno uno spirito incredibile e una tremenda fiducia verso gli altri e il futuro, qualsiasi sia l'andamento contingente delle cose. Londra, in particolare, è questa cosa qua: un mix di tradizione, cambiamento e immarcescibile spirito di gloriosa fiducia nel futuro che arriva di soppiatto, mentre si conversa o si attende in fila il proprio turno dentro un negozio della catena EAT. La fiducia. E la cortesia al cliente, sempre, per vendergli di più.

Bastardi, come mai loro sì e noi, anche se abbiamo tre case, conti correnti gonfi e al sicuro, potenti SUV o spider sotto il culo (e quindi ancor di più se non li abbiamo, ma non stiamo certo lottando per non morire di fame) ci lamentiamo sempre e ci sembra tutta una complicazione e una fregatura?!
Che rabbia.

La cerimonia inaugurale dei giochi olimpici, pochi giorni orsono, non ha fatto altro che ribadire il concetto: la Gran Bretagna, con Londra assolutamente in testa, è un luogo e un paese così sicuro della sua incrollabile identità, tanto da bombardarla di humour e uscirne addirittura rallegrato. Grandi.

Io mica mi sottraggo al confronto, lo perdo per kot con grande serenità: mi lamento del lavoro ma non ne cerco un'altro, chiamo metadone questi viaggi mentre si tratta di qualcosa che mi piace assai!
E quindi, no lavoro vorrebbe dire no viaggi e no a questi post fuffi sghembi e inutili.
Avete capito, ecco cosa dovete augurarvi, che il mio lavoro perduri, o che si trasformi in qualcosa d'altro, se ne volete di nuove!

Ciao.

PS: andate o tornate a Londra asap!