martedì, marzo 31, 2009

La meglio gioventù, in un weekend

Occorre assecondare il destino.
Chi semina bene, raccoglie meglio.

Ecco spiegato il mio ultimo, splendido weekend.

Vado a Rimini per lavoro, incontro F. e dopo mezzora parliamo del senso delle cose e delle tipe che fanno jogging. Il contrasto tra il blu del cielo gonfio di pioggia, la luce del sole che fa capolino e il mare azzurro, è imponente.
Prima si cerca di fare tante cose, e non succede nulla. Poi d'improvviso accade tutto senza che si muova un dito per assecondarlo o contrastarlo.
Vado a cena con S. e B., leggeri e semplici come solo tre emigranti possono essere. Ci diciamo che dobbiamo tornare a esserci tutti.

Poi un amico mi chiama, gli "rovino" una serata a due ma posso constatare con mano come i tipping points siano davvero dove meno li si aspetta.
Convinto di tornare a casa in mezzora, spendo lì i due giorni successivi, nel senso di libertà leggera che adoro. C'è tanto del nuovo F. in questi due giorni: dalle considerazioni sulle "coppie di fatto" al senso di responsabilità, cui però si può derogare.
Lo chiama un'amica, si uniscono a noi per la serata. Saremo 15, 18, non so. Fluido, easy. Non ti conosco ma vorrei, mi inpegno a farlo e mi mostro al meglio. Bello.

Drinks, pillow talks poi la cena.
La tipa al mio fianco è bionda, smart e ipercinetica. Sguardo curiosissimo e connected. Dice che ama i film leggeri italiani, come "Notte prima degli esami", queste cose qui... ci risiamo, penso. Alla mia richiesta di elencarmi la sua personalissima top5chart dei best movies ever, scende un pò di polvere di stelle sulla scena. Ecco l'elenco:

La mia Africa
Il Padrino
Quei bravi ragazzi
Mediterraneo
The dreamers (stoppata mentre proseguiva sulla falsariga)

Mi giro e rigiro per capire se si tratta di uno scherzo. Pare di no. Poi citazioni direttamente dal Festival del Cinema di Venezia, la soundtrack di "Io ballo da sola" definita la più bella della storia e "La Meglio gioventù" battezzato miglior film italiano degli ultimi 10 anni. Pum!
E poi la sua passione per i Gotan Project, i Portishead... chi mi da un pizzicotto?? Altri 10 minuti e sono innamorato davvero, invece due giorni dopo nemmeno ricordo il suo viso, nè il nome. Il solito!

E poi un pò di complicità con le amiche, un giro al Titilla che non vedevo dai tempi in cui ero studente e due minuti due di conversazione con T., davvero meraviglioso, lui che le istituzioni e i conflitti li conosce per davvero, così come il Darfur. Due minuti veri in quel contesto decadente, ambiguo e condiviso: davvero indimenticabili.

Infine il giorno dopo, nelle parole a pranzo, con la sfacciataggine di essere sè stessi e comunque d'intesa naturale, nonostante il tempo e lo spazio che ci separa, sempre.

Tutto è in sintonia, intima sensazione di consapevole piacere nel vedere tutto quel che è stato costruito ora può portare frutti come questi.

Much love

martedì, marzo 24, 2009

Me viè dda rìde...

Sono sempre i particolari che fanno la differenza.

Di recente ho visitato un museo: all'ingresso di una sala la ragazza del controllo, seduta sul suo trespolo, vedendo che mi avvicinavo mi ha fatto cenno con la mano di entrare, accompagnando il gesto con due parole di cortesia e un sorriso solare e bellissimo.

Sono entrato con amici in un bar, sedendoci accanto a degli sconosciuti. Dopo due minuti un ragazzo comincia a conversare con noi, la sua novia non rimane in disparte ma, anzi, apostrofa con un "y tu?" l'altro amico alla mia sinistra, avviando una conversazione inaspettata e piacevolissima.

Un amico mi presenta due ragazze, e queste si fanno avanti baciandomi le guance e cominciando a chiedere le mie impressioni su quelle giornate, con aria davvero interessata.

Ricevo dei biglietti omaggio per l'ingresso ad una partita di calcio. Il giorno dopo, invio due righe di ringraziamento a chi me li aveva procurati e lei, che conosco a malapena, dopo nemmeno due ore mi risponde gentilissima dicendo "non c'è di che, alla prossima!".

Poi

Invio un'email ad un amico, per un aiuto non certo determinante ma sul quale contavo. Dopo una settimana, ancora nessuna risposta.

All'ingresso del residence in cui vivo, incrocio una tizia e la saluto, ricevendo in risposta un imbarazzato silenzio.

Entro in un bar alla moda, e mi accolgono solo facce smunte e cupe. Prendo, consumo e vado per pagare: nessun grazie e arrivederci in cambio. Incrocio un conoscente che mi saluta in modo meccanico, senza nemmeno guardarmi in faccia.

Entro in una concessionaria di moto e vago tra gli usati, dopo 15 minuti nessuno che mi abbia approcciato chiedendomi se c'era un motivo dietro la mia visita.

Incontro un vecchio amico, che però mi parla per un'ora dei fatti suoi e non fa nemmeno un accenno sui miei numerosi e recenti viaggi di lavoro, nessuna curiosità o interesse in lui.

Poi

Prendo un volo di una certa compagnia aerea: hostesses e stewards mi accogliono sorridenti e salutanti. In volo, pasto frugale ma consegnato in modo accurato e gentile. Ambiente pulito, due chiacchere piacevoli sulla mia lettura appoggiata sul tavolino.

Prendo un'altro volo. Musi lunghi come saluto sulla scaletta, indifferenza lungo la rotta. Sporcizia diffusa, un dialogo breve ma fitto di no al momento delle mie richieste per una bevanda. Estrema indolenza nel rapportarsi con i clienti a bordo, e tre ore di ritardo.

Tutto ciò premesso, in quali circostanze mi trovavo all'estero e in quali altre secondo voi ero nella terra in cui comanda il papa e le aziende produttrici di goldoni sono sulla via del fallimento? Quando stavo su un jet Iberia e quando su un DC-10 Alitalia?

Non so voi, ma per me questi particolari fanno sempre più la differenza: quella tra il cercare di vivere in modo piacevole ed appagante e non in quello chiuso e disinteressato. Questa maleducazione che vedo in giro a me m'ammazza, cazzo!

Altroché piano casa, qui l'emergenza vera è per dotarci al più presto di un Piano Marshall del sorriso! L'omologazione in atto ci sta rendendo tutti uguali e tristi.

E anche per stavolta, zero cazzate e ovviamente zero ingredienti acchiappafiga!!

Vi saluto con questa bellissima cover, que disfrutén!

mercoledì, marzo 11, 2009

Forse ci salva l'anticonformismo, forse ci salva la rivoluzione

Nove giorni fa stavo volando a Stoccolma, e leggendo il sempre interessante International Herald Tribune mi imbatto in un pezzo, a mezza pagina, su Marissa Mayer (non Marissa Miller!).


Marissa Miller è questa tipa qui. Innanzi tutto, mi pare più che discreta: ci sta perfettamente, nell'immagine stereotipata, oltre la vetrata a prendere un frappuccino da Starbucks, appena scesa dalla sua BMW Z4 rossa, o a corricchiare in completini Nike lungo il privilegiato parchetto di marine, zona upscale di San Francisco. E' una tipica 33enne radical chic e ambientalista che anima la North Cal, si direbbe.
Infatti, vive proprio a San Francisco. Per recarsi in ufficio guida la "1" verso sud, fino a Mountain View.
E' Vice President of Search Products & User Experience di Google, prima Ingegnere assunta quando la compagnia, nel 1999, contava 20 impiegati.
Google earth, google toolbar e numerose altre amenità che animano i nostri blogs li dobbiamo in buona parte a lei, la quale ora sovrintende diverse strutture (e 150 product managers) interne ma è anche Visiting Professor a Stanford University, impegnata in diverse fondazioni ed istituzioni ambientaliste, insignita di una copertina su Newsweek e, in fondo, personaggio di moda e sempre più veicolo di comunicazione. In fondo, nel modo cool in cui può essere famoso lapo dalle nostre parti.. come dite? Sì certo, anche gli USA sono pieni di Lapo, ma quante Marissa Mayer italiane conoscete?

Ho riletto quell'articolo, scritto nel solito inglese complicato e pieno di aggettivi, almeno 3 volte, e qualcosa continuava a non quadrare. Mi dispiace non averlo trovato in rete per poterlo linkare, ma se cercate digitando sulla "sua" stringa bianca il suo nome, ne troverete parecchie di informazioni.

Poi ho capito: 33 anni. Per noi è troppo.
Per la nostra mente italiana, e per buona parte del mindset europeo, soporifero e forse anestetizzato a dovere, un trentatreenne medio con laurea e master è in attesa di istruzioni, di stampare fotocopie, di rispondere al telefono in un call center. Al massimo, product manager ossequioso e mai curioso. Se genio, come la Mayer, vive nei laboratori 16 ore al giorno, con contratti semestrali forniti dalle nostre Università baronali di forse 1000 euro al mese, ma spesso molto meno. E allora, piano piano, anche io ho iniziato a capire.

A capire che l'America, anche questa volta e nonostante tutta la merda delle speculazioni, dell'egoismo, delle disuguaglianze e tutto il resto, ce la farà.
Perchè là vince la meritocrazia e l'anticonformismo delle proprie idee ha il democratico spazio per arrivare ai risultati attesi. Quel nostro senso di scontato, davvero, non c'è.

Il mondo sta attraversando quella che, con un concetto vecchio, viene definita crisi. Il concetto di crisi piace a tutti coloro che oggi detengo il potere, sia esso politico, economico-commerciale, culturale, sociale. Il modello va bene, è solo in crisi.
Invece io sono sempre più convinto che questa non sia una crisi, ma l'occasione di ricominciare con modelli nuovi, almeno in alcuni ambiti del nostro vivere quotidiano.
Leggete questo post di Bonili nel suo meraviglioso blog paperogiallo, la penso esattamente come lui. Come può avvenire un vero rinnovamento (cioè nuove cose nuove!) in una società votata allo status quo; governata da settantenni in ogni centro, sia pur minimo, di potere; apatica e overcontrollata come la nostra?
La rivoluzione cova dentro la nostra testa e si esprime nei più svariati modi: il più bello per me è quello delle invenzioni che diventano di tutti. Cent'anni fa dire cinema, aereo, automobile, tv ma anche democrazia, trapianti di organi o divorzio, era pura eresia. Oggi è banalità.

Il tema dello studio di un ddl sul controllo della rete in Italia, ottimamente commentato anche sul blog di Gio, oltre che su quello autorevole di Stefano Hesse che in Google ci lavora, oltre al potenziale contrasto con le Direttive Europee in materia di libertà di libertà di informazioni dà l'idea di quanta strada occorrerà ancora percorrere, in questo senso. Se la vediamo con questi occhi desiderosi di nuovo, non vi sembra un pò di vivere nel romanzo 1984 di Orwell?

La rivoluzione è dentro ognuno di noi e ne sono convintissimo, perchè tutto ciò che ci rende la vita bella e piacevole nasce dall'ingegno e dalla passione dell'uomo: va lasciato esplodere!!

Quante Marissa Mayer ci sono, anche vicino a noi, che vengono bloccate dalla logica del dilemma del prigioniero che domina nella nostra società? Troppe.
Magari questa è l'occasione giusta: qualche sicurezza in meno offrirà qualche opportunità in più e ci ritroveremo con un orologio in meno da indossare, o un'auto più piccola da guidare, ma con la forza e la motivazione di liberare l'energia e l'anticonformismo culturale. Tutto ciò che ci serve per far partire la rivoluzione dal nostro letto (citazione dotta), quando ci alziamo la mattina.


Però ac du marùn! Troppo serio, d'altronde il momento è troppo stupido perchè ci si possa anche divertire sopra!
Per stemperare: timbrato il passaggio su Stoccolma, la madonna quante belle figliole! Andateci, visitatela e mi ringrazierete, davvero!

A presto, stavolta per cazzate a tutto spiano.

domenica, marzo 01, 2009

Parigi, Londra, A-te-ne Stoccolma... Get down! (Ragazzo dell'Europa)

Ho visto tante cose, vecchie e nuove, nell'ultimo mese.

Ho volato con Baboo, AirFrance, BA, Airone e Alitalia (ora tutte e due CAI). Ottima la prima, con personale poliglotta e simpatico; bene le due big, con i loro pregi e virtù ma per le quali valori come puntualità e cortesia sono inalienabili. Tutto come prima con l'ultima, abbondante in ritardi, cafonaggine, mezzi disastrati, sporcizia e certamente da evitare.

Ho camminato lungo i corridoi degli Areoporti internazionali di Bologna, Roma Fiumicino, Parigi Roissy, Londra Gatwick, Atene (il mio 33esimo, mi pare). Certamente nessuno nella mia personale Top five degli aeroporti visti (eccola: Dubai, San Francisco, Munchen, Stoccolma, Istanbul).. oddio scusate uno strascico dai post precedenti.

Delle città visitate potrei dire moltissimo, mi riservo di farlo a roadshow concluso. Però devo ammettere che l'invasione di prodotti per la cura e l'igiene personale in GB in questi ultimi anni, unita ad un'alimentazione più salutare e alla diffusione dell'attività fisica ha finalmente prodotto una generazione di belle inglesine! Parigi, comunque, rimane tre spanne avanti in questo e in tutto ciò che prevede l'utilizzo di charme, in ogni sua forma. Cominciate a considerare Atene tra le mete per una fuga di primavera, ma statene alla larga se siete un'azienda produttrice di caschi per moto o tra coloro che, grazie alle nuove normative vigenti in certi paesi, proprio non sopportate i luoghi chiusi invasi dal fumo.

Ho soggiornato in Hotel meravigliosi e in bettole iperpagate, dove in omaggio ho anche trovato preservativi usati arrotolati sotto le poltrone, ma inclusi nel prezzo. Ho commentato quasi tutto su Tripadvisor. Ho usato pochissimo il taxi e mi sono mosso prevalentemente in metro: in quelle città, contrariamente alle nostre, è un mezzo capillare, sicuro, pulito, addirittura a volte artistico.

Grazie all'aiuto di un amico ho cercato di dare un senso effimero a questo eterno peregrinare: ora ho una piccola rubrica di viaggii "vissuti" che va in onda, in re-live su una radio locale.
"Ragazzo dell'Europa", si chiama. Ormai è il motivo primo del mio viaggiare, preparo fogliettini e cerco notizie con giorni di anticipo, mi viene la salivazione azzerata, ma mi diverto da matti.
Cerco, tra una cazzata e l'altra nella lingua del luogo o tra i sibili di un'altoparlante, di dare info utili e notizie aggiornate sulla città in cui sono, in pratica un blackbook de noartri!
In più, l'intervento è intervallato con i lanci della mia musica preferita, inizialmente collegata al posto in cui ero, poi sempre meno. Non avete l'idea di quanto tutto questo fosse un sogno inconfessato: lanciare i Verve, George Michael o Jamiroquai alla radio, come un vero deejay radiofonico.. grazie Nic! Al giovedì alle 11.30 e 18.30 in streaming qui, se vi va.

Badate bene che siamo appena al terzo GPM di questo tappone dolomitico, va mo là!