martedì, marzo 24, 2009

Me viè dda rìde...

Sono sempre i particolari che fanno la differenza.

Di recente ho visitato un museo: all'ingresso di una sala la ragazza del controllo, seduta sul suo trespolo, vedendo che mi avvicinavo mi ha fatto cenno con la mano di entrare, accompagnando il gesto con due parole di cortesia e un sorriso solare e bellissimo.

Sono entrato con amici in un bar, sedendoci accanto a degli sconosciuti. Dopo due minuti un ragazzo comincia a conversare con noi, la sua novia non rimane in disparte ma, anzi, apostrofa con un "y tu?" l'altro amico alla mia sinistra, avviando una conversazione inaspettata e piacevolissima.

Un amico mi presenta due ragazze, e queste si fanno avanti baciandomi le guance e cominciando a chiedere le mie impressioni su quelle giornate, con aria davvero interessata.

Ricevo dei biglietti omaggio per l'ingresso ad una partita di calcio. Il giorno dopo, invio due righe di ringraziamento a chi me li aveva procurati e lei, che conosco a malapena, dopo nemmeno due ore mi risponde gentilissima dicendo "non c'è di che, alla prossima!".

Poi

Invio un'email ad un amico, per un aiuto non certo determinante ma sul quale contavo. Dopo una settimana, ancora nessuna risposta.

All'ingresso del residence in cui vivo, incrocio una tizia e la saluto, ricevendo in risposta un imbarazzato silenzio.

Entro in un bar alla moda, e mi accolgono solo facce smunte e cupe. Prendo, consumo e vado per pagare: nessun grazie e arrivederci in cambio. Incrocio un conoscente che mi saluta in modo meccanico, senza nemmeno guardarmi in faccia.

Entro in una concessionaria di moto e vago tra gli usati, dopo 15 minuti nessuno che mi abbia approcciato chiedendomi se c'era un motivo dietro la mia visita.

Incontro un vecchio amico, che però mi parla per un'ora dei fatti suoi e non fa nemmeno un accenno sui miei numerosi e recenti viaggi di lavoro, nessuna curiosità o interesse in lui.

Poi

Prendo un volo di una certa compagnia aerea: hostesses e stewards mi accogliono sorridenti e salutanti. In volo, pasto frugale ma consegnato in modo accurato e gentile. Ambiente pulito, due chiacchere piacevoli sulla mia lettura appoggiata sul tavolino.

Prendo un'altro volo. Musi lunghi come saluto sulla scaletta, indifferenza lungo la rotta. Sporcizia diffusa, un dialogo breve ma fitto di no al momento delle mie richieste per una bevanda. Estrema indolenza nel rapportarsi con i clienti a bordo, e tre ore di ritardo.

Tutto ciò premesso, in quali circostanze mi trovavo all'estero e in quali altre secondo voi ero nella terra in cui comanda il papa e le aziende produttrici di goldoni sono sulla via del fallimento? Quando stavo su un jet Iberia e quando su un DC-10 Alitalia?

Non so voi, ma per me questi particolari fanno sempre più la differenza: quella tra il cercare di vivere in modo piacevole ed appagante e non in quello chiuso e disinteressato. Questa maleducazione che vedo in giro a me m'ammazza, cazzo!

Altroché piano casa, qui l'emergenza vera è per dotarci al più presto di un Piano Marshall del sorriso! L'omologazione in atto ci sta rendendo tutti uguali e tristi.

E anche per stavolta, zero cazzate e ovviamente zero ingredienti acchiappafiga!!

Vi saluto con questa bellissima cover, que disfrutén!

9 commenti:

Goldo ha detto...

Fa veramente troppo incazzare, se apri un bizness in spagna ti giro il mio cv!

come stai messo con Google analytics?

ev ha detto...

Grazie Goldo, con i Goldoni non mi riferivo mica a te :-)
Dunque con Google analytics va benino, però quando vado ad inserire lo script, essendo che mi ero già iscritto con successo tipo 3 settimane fa, non lo trovo ma arrivo dritto alla pagina dove mi riconoscono già!
Sono un dummy, ma ogni tanto almeno vedo ridere in giro!

ev ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Approvatelo sto piano Marshall...perchè dopo la novia del tizio, dopo le facce sorridenti sotto il sole iberico e dop ol aprtita di cui sopra...è tornato il 'cupore'...si è spento il sole e chi l'ha spento si tu...
P.S. se ti riferivi alle foto, I beg your pardon, questa sera le avrai (sorryyyy)

Anonimo ha detto...

mi arrendo, non ho molto da dire perchè mica viaggio tanto come ev..anzi viaggio proprio poco poco..
che dire però..dev'essere il sole: se vai in certe città d'italia c'è un tasso di sorrisi paragonabile a tutta la spagna messa insieme..
a parte le battute che dire:mi riallaccio a quanto già postato sul blog di merissa (qui sotto): sono grandi e bellissimi esempi di un vivere che forse non ci appartiene e tu, essendone spesso a contatto, ne rimani giustamente affascinato..è giusto perchè è così che dovrebbe andare..però come sostenevo già , ritengo che la scuola in questo senso sia finita..sono tutti esempi che danno forza per andare in una certa direzione a chi già ce l'ha quella forza..credo che abbiamo già l'età per cui o ci comportiamo in una certa maniera o ci comportiamo in un'altra..è a 20 anni che si svolta, forse a 25,dopo credo che uno sia sul binario..può correre o andare piano, può fermarsi a qualche stazione o tirare dritto ma pur sempre sul binario rimane..chi chiacchera con uno sconosciuto al bar per conoscere una persona nuova ha sviluppato quella curiosità quando andava al parco con la mamma, chi ti chiede come stai prima di raccontarti la sua vita per un'ora ha sviluppato quella caratteristica a 15 anni..per quello dico che alla nostra età la scuola è finita: non perchè non c'è niente da imparare ma perchè la ricettività o ce l'hai da prima o a 35 anni, nella stragrande maggioranza dei casi non ti viene più..
tu comunque viaggi troppo..a me piacerebbe che fossi di più fra e con noi..
saluti,
ciccio

ev ha detto...

Ciccio!! Lifetime learning!!!!
Sono "ignorante" e voglio continuare ad imparare per tutta la vita.
Grande che scrivi, mia mamma virtualmente ti adora!

Jappo insieme quando volete

Ghedo ha detto...

Sposo il commento del Ciccio ma sfumato con la bonne esperance di Vice: è come mettere un mestolo di brodo nel riso in cottura...tutto un altro sapore!

Michela ha detto...

Piano Michi del sorriso intendevi, vero? :)
Proprio domenica sera, alla fine di una lunga serata di tango, ho aperto la porta per uscire dalla milonga e un ragazzo ci si è infilato dentro. Muse dure e berete fracade si dice in Friùli: non un saluto, un ringraziamento, non uno sguardo!
Ecco, gli ho detto "Prego!". Si è girato, ha chiesto se aveva fatto il cafone, anche se solitamente non fumo gli ho scroccato una sigaretta, ci siamo presentati e ci saluteremo di sicuro alla prossima serata di tango.

Quindi... NON ABBIATE PAURA DI FARE BRECCIA IN QUEL MURO! Siamo noi sorridenti quelli più forti. Se non lo facciamo noi, chi altro può riuscirci?

SMILE POWER!

ev ha detto...

Bellissimo Michi, grazie del consiglio!
Continuerò sempre a tentare di far breccia, col sorriso!

W quelli come te! :-)