sabato, ottobre 13, 2012

Gunaydin Turchia, e chi ti ferma più


Sono reduce da una trasferta in Turchia, questa volta non solo l'affascinante e immensa Istanbul ma anche le città della costa occidentale Bursa e Izmir.
Che posto fantastico è ora questo paese!
Energetico, solare, accogliente, complicato ma in un modo che noi italiani riconosciamo proprio.
È ovvio trovare spunti fuori quando si vive in un paese con l'economia in recessione ormai da 4 anni, incapace di fare i conti con le numerose cose che non possono essere che cambiate. 
È altrettanto ovvio che la Turchia, l cui somma della crescita PIL dice +17% negli ultimi 2 anni, ci incuriosisca come pochi altri paesi.
Un esempio veloce? Se guardate nella foto qui a fianco, il monitor al sedile sull'aereo Turkish Airlines (da quanto li hanno tolti sulle rotte a breve raggio sui vettori europei?) dice che a fronte del traffico, hanno inserito un terzo volo quotidiano Istanbul-New York.. non male vero?

Peró fatemi dire che quei mi pare ci sia di più
Innanzi tutto c'è un paese giovane, quello con la più altra quota di giovani in tutta l'Europa, per quel che significa ora questa parola.
Con un'economia aperta, una società con buone abitudini secolari e le sue ataviche contraddizioni, la Turchia è ormai un posto da guardare con enorme interesse non solo per lo scambio commerciale ma proprio per un possibile trasferimento. Sarà che sono ancora suggestionato dal viaggio, ma ora la vedo così.
Ovunque ti giri, segni del progresso: chiaro spesso si tratta di SUV, bar chic o gioiellerie, ma cosa c'è di diverso dal resto del mondo che si è arricchito? Non ricordo paesi che abbiano investito tutto in scuole di filosofia, o convertito il proprio paese in un'area a inquinamento zero. 
Poi ci sono i ristoranti pieni, per davvero: a Izmir chilometri di lungomare invasi, al martedì sera, da masse di gente, quasi tutti locali, vogliosi di farsi una cena all'aperto spendendo 30/40 euro. Questo è il quadro d'insieme.

A questo ci aggiungo il mio vissuto personale. Personale degli alberghi sempre gentile e veloce e english speaking, compagnia aerea Turkish Airlines di gran lunga meglio delle maggiori europee con puntualità, ottimo servizio a bordo, aeroporti nuovi, costi ridotti.
Città pulite, complesse ma mai caotiche.
Sí c'è la preghiera al mattino, quella a pranzo e quella a sera diffuse dai megafoni ai minareti, ma sono infondo 10 minuti in cui pochi sembrano davvero curarsene, poi si passa oltre.
Quasi tutti gli interlocutori incontrati parlavano un ottimo inglese, ancor meglio le nostre "agenti" locali. 
La prima perfetta come sempre, mi ha portato al ristorante la prima sera e ha portato con sé il marito, persona interessantissima, ingegnere che ha lavorato 2 anni in USA e quindi fluente in inglese (solita domanda: quanti ne conosci in Italia?).
La seconda, Elcin, davvero un misto tra Mata Hari e la collega di James Bond, agente ai servizi segreti di sua maestà.
Una delle persone più produttive, simpatiche e ridicole che abbia mai conosciuto, poteva alternare considerazioni sulle teorie economiche internazionali o sulla geopolitica poi non si tirava mai indietro quando si trattava di spostare pacchi, guidare lunghe berline nel traffico del centro o lanciarsi in pantagrueliche cene al ristorante.
Sempre pronta alla battuta e tra l'altro davvero molto carina, giuro che è stato un puro piacere lavorare con lei, davvero farlo con il sorriso come quasi mai mi avviene quando sono in Italia.

By the way, quando le ho chiesto come mai, lei turca, parlasse così bene l'italiano, lei mi ha risposto che lo ha studiato per 4 anni durante l'università, con lezioni il sabato mattina e due viaggi studio in Italia. Se penso che parla anche bene inglese e francese, e soprattutto se penso dove ho speso io i sabati mattina durante gli anni dell'università (e come me la massa di inetti che ancora oggi si presentano ai rari colloqui da noi..), è doveroso affermare che questo deve essere il loro tempo, se i sacrifici e l'impegno sono dei valori. Non trovate?
Lei si è spostata da casa senza alcuna remora andando a lavorare a Istanbul, viaggia continuamente lavorando fino oltre l'orario di cena, non ha una macchina, si sposta con i mezzi e ride con piena allegria tutto il giorno. Ne conoscete tante in Italia?

Ecco un prodotto buono della globalizzazione! Ecco a chi sorride il futuro. Ma oggi sono meno incazzato perché so che se lo meritano, pur tra tante contraddizioni.

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