lunedì, febbraio 15, 2010

Alla ricerca della gentilezza perduta

Da tempo avevo in animo di scrivere sulla gentilezza, ma forse solo negli ultimi giorni ho vissuto le situazioni giuste, quelle che fanno scattare la scintilla e l’idea (perché come dice quel drogato di talento che a me piace tanto e che si chiama Morgan, senza un’idea non ci si alza dal letto, anche se sono in molti a ignorare questo precetto!).

Hey folks, ma non pare anche a voi che ultimamente ci siamo incattiviti tutti? Perlomeno in Italia questo è lampante, evidente e scontato al punto da essere protagonista dei commenti dei vari Severgnini e Calabresi sui loro spazi sul Corriere e La Stampa.

“Stronzo!”, ecco come si salutano due sconosciuti! Oppure si entra al bar e l’uomo dietro il bancone manco accenna un saluto, ti guarda tra l’interrogativo e lo scazzato e muove appena il sopracciglio, tanto ti basti sembra voler dire. ‘zzo vuoi?

Siete mai entrati in un negozio chessò di abbigliamento col puro interesse di vedere che c’era di interessante appeso alle grucce? Dite un po’, il proprietario non vi ha guardato forse come se aveste un collant sceso sulla testa e magari un revolver in mano?

Eppure c’è stato un periodo in cui la gente era naturalmente gentile, il che non vuol dire ossequiosa ma tesa a curare la sottile arte dell’accoglienza, quella celebrata in copertina nell’ultimo numero di Monocle e che, con l’indotto in termini di servizi in grado di generare, rappresenta il primo generatore potenziale di PIL nel mondo, sempre che questo indice interessi ancora qualcosa a qualcuno. Poi, tutto è cambiato: colpa dell’effetto serra, della sfiga, delle cavallette o della deriva dei costumi e della pace sociale che, partendo dalla tv si è trasferita in seguito in ogni stanza e ruolo istituzionale del paese e quindi, conseguentemente, nelle abitudini quotidiane di molti che ci troviamo di fronte quotidianamente e addirittura forse di noi stessi?

Beh io questo non lo so, ma il fatto di viaggiare tanto (scrivo dal volo LH 464 diretto da Francoforte a Orlando, su una poltrona di business grazie all’insperato upgrade Lufthansa, una grande gentilezza grazie!) mi porta a veloci ma indicativi confronti con quanto avviene all’estero, soprattutto in certi contesti. Beh la realtà tristissima ma inconfutabile è che noi ci siamo rassegnati ad un livello decisamente basso e anche appannato delle relazioni umane, un mix di arroganza, disinteresse e furberie che quotidianamente si mette in conto di ricevere e che quindi, inconsciamente, si finisce con l’accettare come “inevitabile”, contribuendo con la propria quota di aggressività e boria verso l’esterno.

Proviamo a fare il contrario, io e voi che mi leggete? Eddai!

Facciamoci la promessa che regaleremo 2-3 sorrisi al giorno (soprattutto voi ragazze, il sorriso di una ragazza cambia il senso di una giornata, almeno a me!), che andremo solo al bar o al ristorante dove siamo certi di incontrare un ambiente accogliente anche se magari più lontano e meno “comodo”, che eviteremo i negozi in cui se non si è il notaio del quartiere si viene periziati da cima a fondo come se avessimo una merda di cane appiccicata alla faccia. Diamo gentilezza, cerchiamo ospitalità, diffondiamo il verbo: dall’asfalto cresceranno le margherite!

Se ce l’avete vi chiederei di segnalare un luogo in cui idealmente appiccicare la “stella gentilezza”, da divulgare in modo che questa sua nobile attitudine venga premiata. Allo stesso modo, sputtaniamo e mandiamo in malora tutto ciò che ci tratta come un inconveniente tra i piedi nelle loro giornate egocentriche: da Alitalia alle compagnie telefoniche, dal concessionario col fazzoletto nel taschino che manco si volta quando entri (salvo finire fallito tre anni dopo) fino al commerciante che non saluta e propone 5 euro di sconto per una spesa di 500 agitando l’orologione e piangendo miseria.

Parto io: c’è un bar a Verona appena fuori la porta di Piazza Bra dove saluta con uno squillante “ciao!!” all’ingresso non solo il personale di “front line”, ma anche la barista seminascosta nel retro! C’è una consulente a VeronaFiere che avrà sempre il mio rispetto per la cortesia che mi ha regalato, sopra alle relazioni di lavoro! A Ferrara c’è Orsucci che non ha nemmeno bisogno di presentazioni ma che non può non essere inserito in questa prima listina. Per contro, provate ad andarvi a iscrivere alla palestra Millenium da perfetti sconosciuti e mi direte… che lista lunga ci sarebbe da fare! Facciamo una top 5 dei luoghi o delle situazioni più piacevoli e anche di quelle più sgradevoli? Occorre premiare! (e bocciare).

Kindness to change the world! E ci ho ficcato pure lo slogan… vi ho servito bene o no, lettori gentilissimi e affezionatissimi??

Per stavolta è andata così, ma preparatevi che presto ne leggerete delle belle su Netsukuku (??) e Kiva.org (??), expat e stress, vite preparate a tavolino e valore del dono, neonati e tasse, figas e longdrinks, dizione e concerti, Parigi (again!) e Londra, fotografia e golf, cuccioli e pareti dipinte, conoscenze al bar e in chat, cambiamento e abitudinarietà, adultescenza e IMN “la comune”, cylcefestival e visitmotorvalley, amore e promiscuità, riconoscersi più nudi e per questo fare ciò che è davvero “bene”, nightlifers e bloggers, film marchette e film manifesto, fiere e convegni, capitani che perdono ma vinceranno e radici da rafforzare, ironia e apatia, sorrisi e cultura, vecchie amiche che tornano e l’ultima serie di Lost in cui tutto pare tornare, Samuel, Emma Jo e tutto quello che non potremo lasciare loro, politici e pubblicità, nuoto e corsa, documenti programmatici e residenza mobile, fantasia ed equilibrio, curve pettinate in moto e sole latitante, cucina e bottegai, pompieri, puttanieri, vivaisti, alcolisti, vite liquide..

Di come si debba vendere tutto ciò che si possiede!! Perché questo tutto non fa altro che appesantire il nostro movimento (thanks to Vendotutto su Radio 24) e allora come faremo a fare le finte in un lampo?

..e di 250 mila miglia volo premio che sto pensando dove spendere e su quanti giorni o mesi spalmarle!

Bye

Today’s recipe:

Stay - Erykah Badu

The American – Nouvelle Vague

Fine social scene – Zero 7

Le fleur – 4 Hero

Under the milky way – The Church (occhio che qui vi scapperà il piedino che batte!)


PS: qui in Florida c'è di tutto ma chiunque, anche il più troglodita, si sforza di essere accogliente. Oggi la ragazza delle pulizie s'è fermata appositamente per augurarmi "Happy Valentine's day". Così va una delle più grandi economie del turismo mondiali. Basterebbe copiare.

24 commenti:

Ghedo ha detto...

Bravo BRAvo BRAVO!!!
Letto alle 8.00 di mattina, di un lunedì nebbiosissimo per giunta, dai una carica positivissima (evvai di superlativi!!)
E' vero, hai ragione, ci siamo incattiviti e credo che continueremo su questa strada, salvo elevarci in qualche rara ed isolata enclave di 'gentili' (forse l'essere cattivi è simbolo di machismo...??).
Passo alla segnalazione dei posti di cui richiedevi:

Ferrara - Bar Cristall
Ferrara - Stefano Cervi (abbigliamento...sai che non è partigianeria, ma lui ci sa' fare veramente sia ome venditore che come uomo)
Ferrara - Orsucci (hai ragione!) e Oca Giuliva (ristorante)...rustico e raffinato
Santarcangelo di Romagna - La Pida (in frazione La Giola)
...eppoi...credo ce ne siano sicuramente altri ma ora non mi sovvengono...
Ti auguro buon rientro!!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

mamma che tema affronti..non è mica che si risolve in due parole..
intanto penso che l'accoglienza bisogna avercela dentro, non è che ti sforzi e lo diventi..si vede ben da lontano chi si sforza di essere accogliente ma non c'ha gli occhi giusti e ti sta solo prendendo in giro..
dico la verità, me ne frega il giusto, come consumatore, di trovare tanta accoglienza se entro in un negozio..certo mi fa piacere, può fare la differenza fra tornarci o no ma mi interessano di più i rapporti di altro tipo..mi rifaccio ad un tuo post di anni fa quando parlasti di qualcuno (un caro amico se ricordo bene) che non vedevi da tempo, che sapeva che eri stato via settimane se non qualche mese, e nei pochi minuti trascorsi insieme ha parlato solo lui senza nemmeno chiederti come stavi, dove eri stato e come era andata..ricordo questi casi perchè sono quelli che, come dicevo, mi interessano di più perchè sono le persone più vicine a noi (amici, parenti, colleghi, ecc...)
ritornando però sui binari del tuo post credo che il problema non sia di accoglienza ma dell'idea con cui ti svegli al mattino..TUTTI quelli che fanno un lavoro che gli piace, dal quale si sentono appagati davvero, traducono questo in cortesia e accoglienza verso l'avventore di turno o il collega..il problema è di frustrazione non di educazione secondo me..metti un perfetto troglodita a fare una cosa che gli piace e diventa gentile anche lui..gli americani (per fare un esempio) sono in genere più accolgienti, anche in piena crisi, perchè si svegliano al mattino con un'idea in più e se il presente gli fa cagare sono convinti che domani sarà meglio..ma per arrivare a quello credo serva molto tempo e convinzione anche se forse è vero che sforzarsi di fare un sorriso in più può fare cambiare un pò la giornata..
saluti,
Ci

* ha detto...

"Gentilezza è mezza bellezza" diceva mia nonna e in effetti di brutte facce in giro ce ne sono fin troppe. Mia nonna invece era bellissima!

ev ha detto...

Grazie ragazzi, i commenti danni linfa al blog.

Però: @ Ghedo, ma di posti da evitare non ne vuoi segnalare, cos'è sto buonismo?

@ Ciccio e Zooey, dai ragazzi via con qualche segnalazione!

A tutti gli altri: avanti, passiamo all'azione, andate di segnalazioni!

Ne aggiungo un paio io: up per "Casa Zanni", sulla marecchiese da Rimini a Villa Verrucchio. Ospitalità made in Romagna.
Up per "Rivacucina", un ristorantino in fondo all'universo (cit.) dove ci si può sentire davvero a casa.
Down per il ristorante "Il bolognese" di Milano, come spendere tanto senza nemmeno farsi salutare.
Altri "down" seguiranno!

Anonimo ha detto...

ok dai, allora per fare un paragone "paragonabile" tutto su per tommassone (strumenti musicali) a Bologna e l'opposto per Moreno musica a Ferrara..senza offesa ma fra i due negozi non ci sono 40 Km, ci sono almeno 2 o 3 galassie..e proprio da questo paragone ho fatto il mio esempio del post più sopra: il primo fatturerà 10 volte tanto, potrebbe, credo, lavorare 3 giorni a settimana e vivere felice mantenendo se stesso e i 7 o 8 ragazzi che ha dentro..passione, passione, passione..e non solo per la grana che senz'altro non gli fa schifo..sull'altra sponda bè..è vicino, provate voi..
saluti,
Ci

* ha detto...

Ok allora stella della gentilezza:

- Erboristeria il Biancospino (FE)
- Il cameriere del ViaVai (FE)
- Caffè del Mercante (FE)
- Libreria del Viale (Civitavecchia)
- Il commesso di un negozio di
fumetti di Londra che ha
sopportato con calma e pazienza
il mio inglese

Premio "non sorridere mi raccomando"

- Negozio di modellismo di via
Carlo Mayr
- Tutte le commesse del Coin
- Libreria del cinema (Bologna)
- Erborista di via Aldighieri (FE)

Come amico di famiglia e persona meravigliosa appoggio la candidatura di Giulio Orsucci!!

Anonimo ha detto...

Io cerco sempre di essere gentile con tutti, un saluto al vicino di casa incontrato la mattina lungo le scale, un sorriso a chi incrocio mentre corro, un cenno della mano da finestrino della macchina...in cambio facce stranite come avessero visto un alieno! punterei anche l'attenzione sulla morte della cavalleria e la sempre viva maleducazione maschile nei confronti delle signore: non uno che lasci il passo in uscita dall'ascensore, anzi manca quasi ti spostino di forza per guadagnare l'uscita per primi; da Massimo (enoteca ferrarese ndr) ti passano davanti, ordinano, bevono e poi se ne vanno dicendoti pure "mi sa che ti sono passato davanti!"...Personalmente quando inciampo in una persona gentile resto piacevolmente sorpresa e la mia giornata si illuman.
Ciao
L.

Giovannino ha detto...

Standing ovation per Vice! Adoro il tema di questo post e con esso tutto ciò che ci gira intorno. Credo di poter dire a ragione (mi smentisca chi ha avuto esperienze contrarie) di essere una persona gentile con tutti, conoscenti e non. Ho capito che l'essere gentili costa molta meno fatica che l'essere maleducati. Mandare a quel paese uno al semaforo è molto più stressante e faticoso che fargli un sorriso, anche se ti ha un po' tagliato la strada... ma forse qui esco dal seminato tracciato da Vice che riguarda soprattutto (se ho inteso bene) il rapporto con negozianti, baristi e gestori in genere. Io sono capacissimo di evitare A VITA un qualsiasi tipo di esercizio commerciale soltanto perchè una volta sono stato trattato malamente senza motivo alcuno... non c'entra niente se era un brutto momento, nè se è capitato solo a me, non si dovrebbe fare mai in nessun caso. Quindi concludo inserendo la mia personalissima bottom 3 della gentilezza, per dare una maglia nera invece che un premio a chi non mi vedrà mai più varcare la soglia del suo esercizio commerciale, nella speranza che anche la negatività possa servire da esempio.

3. Felloni abbigliamento (mi hanno bistrattato ormai 10 e passa anni fa ma piuttosto che tornarci giro in mutande)
2. Enoteca "Al brindisi" (l'antipatia sta dietro al bancone)
1. Concessionaria CAVOUR (ovvero coloro che si meritano la crisi mondiale dell'industria automobilistica)

KINDNESS TO CHANGE THE WORLD

ev ha detto...

Tu hai capito tutto Gio!!

Ebbene sì, dalle vostre risposte comprendo di avere un pubblico "glocal" che adoro.

Una carezza li seppellirà tutti! ..

ormai son pronto al prossimo sproloquio, ben gentili!! ;-)

ev ha detto...

.. e ovviamente sempre viva i "Cavalier cortesi!! D'altro canto non è delle nostre parti " ..Le donne, i Cavalier, l'Arme, gli Amori.."

Chissà chi è la new poster L., comunque benvenuta!

Unknown ha detto...

...sbaglio o è argomento trattato un sabato mattina in ariostea qsto???:-) confermo in toto le segnalazioni "tutto su" per Stefano (Stefano Cervi, in due parole, una persona educata)e Orscucci (valore aggiunto il piccolo grande Joge!!!) aggiungo di mio Il Frantoio (Luca è persona a modo oltrechè competente)e La Gelateria degli Angeli in Via Bologna (un must le due chiacchiere con la ragazza che ci lavora dentro mentre mangiavo il gelato prima di andare a lezione di spagnolo), fuori provincia potrei segnalare moltissimi posti in Romagna (ma li ce l'hanno nel dna!!!) segnalo, per chi bazzica la Toscana, il ristorante "Il Rossellino" a Pienza, otre a proporre una cucina divina la coppia che gestisce il locale è estremamente carina e socievole!
passiamo alle note dolenti: "quoto" Gio x qnto concerne la Cavour, aggiungo "le Civette" per una mia "incompatibilità" di carattere (e di modi di fare...) con il titolare...premio speciale della giuria ad un geometra di cui non posso fare il nome che lavora presso l'ufficio tecnico del comune di migliarino: sgradevole e maleducato...mi rendo conto che se iniziamo a parlare di pubbliche amm.ini entriamo in un ginepraio però....

Anonimo ha detto...

Grazie del benvenuto! L.

Giovannino ha detto...

Grande successo x questo post, di nuovo bravo Vice. Mi è venuta voglia di distribuire qualche gilden star anche a me quindi dico, in modo assolutamente random: ristorante quel fantastico giovedì (Mara, Iso e Gabriele sono fantastici. Uno dei pochi ristoranti di classe a Ferrara dove trovi cortesia e non snobbismo). Il bar davanti alla chiesa di coronella (gestito da coppia di giovani con apparizioni sporadiche del papà di lui, gentilissimi). Negozio le badesse, di fronte al coin, vende prodotti naturali fatti nei monasteri tra cui ottime birre (la ragazza all'interno è gentilissima e pazientissima).
Saluti a tutti!

Giovannino ha detto...

Gilden star ovviamente starebbe per golden star, ma si capiva no?!?

ev ha detto...

Beh che dire l'argomento interessa! Dal tono dei commenti sembra quasi che i "luoghi della gentilezza" prevalgano, ma temo si tratti di wishful thinking.. qualche esempio da parte di società globali??
- Lufthansa mi ha negato una connessione di voli la settimana scorsa, lasciandomi 6 extra ore a Francoforte senza alcuna motivazione.
- Vodafone applicava extracosti alla mia bolletta del telefonino che non ha mai giustificato: ho cambiato compagnia telefonica e, dopo 7 anni da status di "Top Cliub", non si sono nemmeno scomodati per una telefonata
- la nuova compagnia, 3HG, forse applica tariffe inferiori, ma non ti informa che esistono extracosti per ogni cosa. Chiamare il servizi clienti ha un costo al minuto piuttosto elevato.. very "customer oriented", vero?
- Ho deciso di chiudere il conto corrente con Unicredit e nemmeno qui una chiamata per domandarmi il motivo. Mi hanno chiamato sì, ma per chiedermi la restituzione del telepass. Poi visto che dopo un mese dall'estinzione del conto non risualtava che il denaro fosse confluito nel mio nuovo c/c li chiamo io e mi dicono che la pratica era tenuta da un impiegato che era andato in pensione, dimanticando di passare la pratica.. nel frattempo mi arrivava una lettera a casa che mi elencava tutti i costi di "chiusura conto".
- AirFrance mi ha appena annunciato che il mio volo per Parigi è "replaced" dalle 15 alle 18.30, con arrivo alle 20.30. Senza se e ma, e se avevo un irrinunciabile appuntamento alle 19??

Ho in canna il post nuovo che vado a scrivere, ma le segnalazioni qua sotto possono proseguire. Adelante!

Giovannino ha detto...

Beh Vice hai tirato fuori un paio di cose spinosissime come banche e compagnie telefoniche. Niente di meno customers oriented, come hai detto tu. Son o giunto alla conclusione che le compagnie telefoniche facciano a gare a chi fa peggio, tanto comunque sanno che si palleggeranno continuamente clienti insoddisfatti, da una parte all'altra. Non entro nell'argomento banche perchè divento acido! Per quanto riguarda Air France, poteva andare anche peggio. Un mio amico doveva partire stamattina e pare non parta neanche... So che sono in agitazione da settimane ormai.

Anonimo ha detto...

Bè, scrivo 2 cose che, a commento dei vostri ultimi post, si rifanno però al primo post che ho scritto più sopra..
la prima è che quando ho detto che me ne frega il giusto di ottenere un sorriso se mi presento come cliente intendevo proprio quello che ha detto vice nell'ultimo suo post e cioè che mi accontenterei di avere il servizio come si deve..il sorriso è un di più che se c'è bene ma non è sostitutivo del servizio..vale anche per i ristoranti ovviamente: tanti sorrisi e accoglienza devono arricchire una buona cena ma non fanno diventare buona una sbobba..
l'altra cosa che dicevo e cioè che sono molto più interessato ai sorrisi di chi mi sta "vicino" piuttosto che di un tizio per il quale sono solo un cliente la riassumo facilmente: un venerdì sera annuncio che sto per diventare papà, che mia moglie è incinta..eccezionale, sorrisi, applausi,partecipazione e condivisione, gente che chiede mille cose, quando nasce, come sta mia moglie, nausee, esami medici e tutto quello che fa naturalmente parte della discussione..gran felicità insomma..e la mattina dopo? bè, certe righe pubblicate appena 12 ore dopo parlano da sole..dico a malapena il peccato perchè mi vergogno per loro, quindi non dirò di certo il peccatore..però certi sorrisi e comportamenti ipocriti è meglio tenerseli..se dietro al sorriso non c'è nulla o peggio c'è dell'astio meglio il silenzio..
Saluti,
Ci

Giovannino ha detto...

Beh io fino qui ho inteso la discussione a livello di rapporto occasionale con gestore di qualcosa, quello che succede tra persone che si conoscono e perchè è un discorso che ritengo discostarsi troppo. Poi Ci sono d'accordo con te che una cena cattiva, servita col sorriso rimane una cena cattiva. Però penso anche che una cena buona servita col sorriso, diventi un po' più buona... forse è questo il nodo del discorso?
Padrone di casa cosa ne pensi?

ev ha detto...

E' vero la parte difficile è riuscire a distinguere tra sorriso e sorriso! eggià!

Sulla seconda parte beh la tua notizia è talmente bella che non va mescolata con nient'altro secondo me. Però non so a cosa ti riferisci.. sarebbe bella una cena celebrativa però! avvicinerebbe gli animi.

Anonimo ha detto...

Certo gio, sono d'accordo che il contesto personale è diverso da quello impostato da vice come nocciolo della discussione..ho riportato il mio esempio personale perchè mi ha particolarmente "colpito" (per usare un lessico pubblicabile..)..
però un filo conduttore c'è eccome secondo me e si chiama verità, sincerità e spontaneità..un sorriso ipocrita ha le gambe corte come una bugia, sia che provenga da una persona vicina sia che rimanga nell'ambito "commerciale" di un rapporto cliente-venditore..
quando entri da orsu è molto chiaro che è contento di vederti e non ha invece nessuna necessità di indorare una pillola (o pizza) che già è buona da sola..
in questo senso penso che vice avrebbe preferito un comportamento semmai ancora più freddo da parte del suo vecchio gestore telefonico ma che non fossero addebitati extra costi in bolletta, così come se devo andare a parigi preferisco arrivare puntuale senza drink a bordo piuttosto che arrivare in ritardo rimpinzato di panini e bibite..tutto qua: mi ostino a credere, in un tempo in cui l'immagine la vuole fare da padrona, che la sostanza rimanga più importante della forma o che quantomeno la seconda sia un valore aggiunto della prima, non certo sostitutiva..
avremo modo comunque di fare anche una bella cena, intanto sabato scorso a pranzo mi pare che abbiamo fatto una cosa veramente divertente nalla sua semplicità..
saluti,
Ci

Giovannino ha detto...

Concordo Ci. Sabato è stato molto divertente e capisco benissimo anche la tua visione sulla questione di base della gentilezza.. un sorriso sincero è meglio di uno sforzato!
Vice ancora complimenti per questo argomento che ha creato un dibattito veramente partecipato. Attendo con ansia i posts nelle bozze!

ev ha detto...

No ma mi raccomando continuate a chiamarmi per sti pranzi!! :-P

Giovannino ha detto...

Organizzato da Termoidraulica Ruby caro Vice. Ci tengo a dire che ne esco pulito... :-)